Il futuro dell'ospedale di san Govanni Bianco è un tema all'ordine del giorno per i sindaci della valle. In ballo non c'è la sua esistenza, che nessuno ha messo in dubbio, ma l'efficienza. Orari, servizi, garanzie, prospettive. Il vecchio tavolo di lavoro in Prefettura dove per anni si sono confrontati sindaci e Azienda papa Giovanni ora si allarga con delle figure tecniche, dei consulenti medici qualificati che supportino i sindaci nel dialogo con l'ospedale. Un dialogo fino ad ora fra sordi, con visioni diverse, con le esigenze del territorio esposte dagli amministratori che si scontravano con quelle pratiche e mediche messe sul piatto dall'azienda. Quasi dei traduttori verrebbe da dire, per provare a far convergere le due visioni. I sindaci sono al lavoro per individuare questi medici e fra pochissimi giorni saranno in grado di presentarli al tavolo tecnico. Medici e tecnici che conoscono sia la valle Brembana, i suoi problemi e la sua orografia, che il mondo medico. Avanzeranno proposte per potenziare i servizi dell'Ospedale di San Giovanni Bianco. Le stesse proposte che anche la gente ha chiesto ad agosto col presidio e che tornerà a chiedere. Che il pronto soccorso resti aperto h24 con il personale adeguato. Che la chirurgia, l'ortopedia e la pediatria siano aperti 24 ore al giorno, e non solo dalle 8 alle 17 dal lunedì al venerdì come avviene ora. Sabato e domenica nulla. Che i medici reperibili non rispondano da Bergamo, ma siano medici dedicati al presidio vallare. Che ci siano gli ambulatori funzionanti per tutte le discipline. Linee regionali relative ai presidi vallari, ma insufficienti per chi vive in montagna. Intanto i 20 sindaci che hanno ricevuto la multa della questura per interruzione della strada lo scorso 7 agosto, durante il presidio a San Giovanni, hanno presentato ricorso. Se ne riparlerà fra sei mesi.
Il futuro dell'ospedale di san Govanni Bianco è un tema all'ordine del giorno per i sindaci della valle. In ballo non c'è la sua esistenza, che nessuno ha messo in dubbio, ma l'efficienza. Orari, servizi, garanzie, prospettive. Il vecchio tavolo di lavoro in Prefettura dove per anni si sono confrontati sindaci e Azienda papa Giovanni ora si allarga con delle figure tecniche, dei consulenti medici qualificati che supportino i sindaci nel dialogo con l'ospedale. Un dialogo fino ad ora fra sordi, con visioni diverse, con le esigenze del territorio esposte dagli amministratori che si scontravano con quelle pratiche e mediche messe sul piatto dall'azienda. Quasi dei traduttori verrebbe da dire, per provare a far convergere le due visioni. I sindaci sono al lavoro per individuare questi medici e fra pochissimi giorni saranno in grado di presentarli al tavolo tecnico. Medici e tecnici che conoscono sia la valle Brembana, i suoi problemi e la sua orografia, che il mondo medico. Avanzeranno proposte per potenziare i servizi dell'Ospedale di San Giovanni Bianco. Le stesse proposte che anche la gente ha chiesto ad agosto col presidio e che tornerà a chiedere. Che il pronto soccorso resti aperto h24 con il personale adeguato. Che la chirurgia, l'ortopedia e la pediatria siano aperti 24 ore al giorno, e non solo dalle 8 alle 17 dal lunedì al venerdì come avviene ora. Sabato e domenica nulla. Che i medici reperibili non rispondano da Bergamo, ma siano medici dedicati al presidio vallare. Che ci siano gli ambulatori funzionanti per tutte le discipline. Linee regionali relative ai presidi vallari, ma insufficienti per chi vive in montagna. Intanto i 20 sindaci che hanno ricevuto la multa della questura per interruzione della strada lo scorso 7 agosto, durante il presidio a San Giovanni, hanno presentato ricorso. Se ne riparlerà fra sei mesi.