-La tragedia dell'ambulanza travolta da un treno a un passaggio a livello a Pontida nel novembre del 2013, nella quale morirono Umberto e Davide Pavesi, padre e figlio, che erano sull'ambulanza. Il conducente si salvò, ma con conseguenze fisiche molto gravi. Il Gup, Tino Palestra, ha condannato a un anno e 8 mesi, con pena sospesa, Aurelio Carminati, capostazione di Ambivere. Quel drammatico giorno le sbarre del passaggio a livello rimasero a lungo abbassate per problemi tecnici. Perciò, secondo gli inquirenti, a un certo punto venne attivato l'innalzamento manuale. E ogni intervento è tracciabile, in quanto effettuato e registrato dalle Ferrovie. E per l'accusa soltanto Carminati avrebbe potuto schiacciare il pulsante. Il capostazione ha invece sempre dichiarato di averlo fatto due volte, ma in occasioni precedenti a quella del tragico episodio, lasciando aperta l'ipotesi di un malfunzionamento. Il giudice ha deciso anche un risarcimento provvisionale di 350 mila euro. I reati contestati al capotreno sono stati riqualificati in pericolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni colpose. La difesa aveva chiesto l'assoluzione, mentre il Pm aveva ipotizzato una condanna più pesante a 5 anni e 4 mesi.
-La tragedia dell'ambulanza travolta da un treno a un passaggio a livello a Pontida nel novembre del 2013, nella quale morirono Umberto e Davide Pavesi, padre e figlio, che erano sull'ambulanza. Il conducente si salvò, ma con conseguenze fisiche molto gravi. Il Gup, Tino Palestra, ha condannato a un anno e 8 mesi, con pena sospesa, Aurelio Carminati, capostazione di Ambivere. Quel drammatico giorno le sbarre del passaggio a livello rimasero a lungo abbassate per problemi tecnici. Perciò, secondo gli inquirenti, a un certo punto venne attivato l'innalzamento manuale. E ogni intervento è tracciabile, in quanto effettuato e registrato dalle Ferrovie. E per l'accusa soltanto Carminati avrebbe potuto schiacciare il pulsante. Il capostazione ha invece sempre dichiarato di averlo fatto due volte, ma in occasioni precedenti a quella del tragico episodio, lasciando aperta l'ipotesi di un malfunzionamento. Il giudice ha deciso anche un risarcimento provvisionale di 350 mila euro. I reati contestati al capotreno sono stati riqualificati in pericolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni colpose. La difesa aveva chiesto l'assoluzione, mentre il Pm aveva ipotizzato una condanna più pesante a 5 anni e 4 mesi.