-Una condanna a 5 anni e 4 mesi; è quanto ha chiesto il Pubblico ministero Maria Cristina Rota per Aurelio Carminati, il capostazione di Ambivere accusato di disastro ferroviario colposo, duplice omicidio colposo e lesioni colpose gravissime per la morte di Umberto e Davide Pavesi, padre e figlio che, nel novembre 2013, erano su un'ambulanza che venne travolta da un treno; le sbarre del passaggio a livello di Pontida rimasero infatti alzate. Il conducente dell'ambulanza si salvò, riportando però conseguenze fisiche molto gravi. La sentenza del Giudice dell'udienza preliminare, Tino Palestra, si conoscerà il prossimo 6 aprile. La difesa ha invece chiesto l'assoluzione. Quel giorno le sbarre del passaggio a livello rimasero a lungo abbassate per problemi tecnici non senza disagi. Perciò - questa la ricostruzione degli inquirenti - a un certo punto venne attivato l'innalzamento manuale. E ogni intervento è tracciabile, in quanto effettuato e registrato dalle Ferrovie. Secondo l'accusa soltanto Carminati può aver schiacciato il pulsante. Non così per la difesa: il capostazione ha infatti sempre dichiarato di aver azionato il pulsante due volte, ma in occasioni precedenti a quella del tragico episodio, lasciando aperta così l'ipotesi di un malfunzionamento indipendente dal suo intervento e che potrebbe discolparlo. La difesa ha anche rilevato che l'accertamento tecnico, irripetibile, sulle sbarre del passaggio a livello venne eseguito diverso tempo dopo i fatti, circa quattro mesi, e dunque in quel lasso di tempo l'apparecchiatura potrebbe aver subìto alterazioni.
-Una condanna a 5 anni e 4 mesi; è quanto ha chiesto il Pubblico ministero Maria Cristina Rota per Aurelio Carminati, il capostazione di Ambivere accusato di disastro ferroviario colposo, duplice omicidio colposo e lesioni colpose gravissime per la morte di Umberto e Davide Pavesi, padre e figlio che, nel novembre 2013, erano su un'ambulanza che venne travolta da un treno; le sbarre del passaggio a livello di Pontida rimasero infatti alzate. Il conducente dell'ambulanza si salvò, riportando però conseguenze fisiche molto gravi. La sentenza del Giudice dell'udienza preliminare, Tino Palestra, si conoscerà il prossimo 6 aprile. La difesa ha invece chiesto l'assoluzione. Quel giorno le sbarre del passaggio a livello rimasero a lungo abbassate per problemi tecnici non senza disagi. Perciò - questa la ricostruzione degli inquirenti - a un certo punto venne attivato l'innalzamento manuale. E ogni intervento è tracciabile, in quanto effettuato e registrato dalle Ferrovie. Secondo l'accusa soltanto Carminati può aver schiacciato il pulsante. Non così per la difesa: il capostazione ha infatti sempre dichiarato di aver azionato il pulsante due volte, ma in occasioni precedenti a quella del tragico episodio, lasciando aperta così l'ipotesi di un malfunzionamento indipendente dal suo intervento e che potrebbe discolparlo. La difesa ha anche rilevato che l'accertamento tecnico, irripetibile, sulle sbarre del passaggio a livello venne eseguito diverso tempo dopo i fatti, circa quattro mesi, e dunque in quel lasso di tempo l'apparecchiatura potrebbe aver subìto alterazioni.