-Gli alpini, la famiglia, gli amici, chi lo ha conosciuto e chi lo ha apprezzato. In tanti hanno voluto salutarlo e ringraziarlo per il suo grande impegno. Il cappello alpino sulla bara, simbolo del suo volersi donare agli altri, spirito che lo ha accompagnato per tutta la vita, assieme alla sua grande fede. Franco Pini ha raccolto attorno a se molte persone nella chiesa della Ramera a Ponteranica. "Ha dimostrato che vivere seguendo Cristo è possibile, ma soprattutto doveroso ed appagante - è stato ricordato in questi giorni di dolore per la sua scomparsa". In uno sperduto villaggio del Kenya, in Africa, Franco Pini in 30anni di missione ha realizzato un acquedotto di 5 chilometri, una scuola elementare, una scuola agricola, una cooperativa, un luogo di ritrovo, una scuola professionale, un asilo per 300 bambini orfani a causa dell'aids, un ospedale, centri di formazione per insegnare tanti mestieri, una chiesa. Ha dato vita a una comunità, così lontano, sul lago Vittoria che ha tanto amato come ha amato la sua gente. oggi a Ponteranica in tanti hanno voluto dirgli grazie e certamente rimarranno impresse le sue parole: «Per aiutare bisogna capire e per capire non c'è che da vivere come chi vuoi aiutare».
-Gli alpini, la famiglia, gli amici, chi lo ha conosciuto e chi lo ha apprezzato. In tanti hanno voluto salutarlo e ringraziarlo per il suo grande impegno. Il cappello alpino sulla bara, simbolo del suo volersi donare agli altri, spirito che lo ha accompagnato per tutta la vita, assieme alla sua grande fede. Franco Pini ha raccolto attorno a se molte persone nella chiesa della Ramera a Ponteranica. "Ha dimostrato che vivere seguendo Cristo è possibile, ma soprattutto doveroso ed appagante - è stato ricordato in questi giorni di dolore per la sua scomparsa". In uno sperduto villaggio del Kenya, in Africa, Franco Pini in 30anni di missione ha realizzato un acquedotto di 5 chilometri, una scuola elementare, una scuola agricola, una cooperativa, un luogo di ritrovo, una scuola professionale, un asilo per 300 bambini orfani a causa dell'aids, un ospedale, centri di formazione per insegnare tanti mestieri, una chiesa. Ha dato vita a una comunità, così lontano, sul lago Vittoria che ha tanto amato come ha amato la sua gente. oggi a Ponteranica in tanti hanno voluto dirgli grazie e certamente rimarranno impresse le sue parole: «Per aiutare bisogna capire e per capire non c'è che da vivere come chi vuoi aiutare».