Tutti pensano che il movimento frenetico di gambe sui ring di boxe sia un'innovazione di Muhammad Alì, in realtà fu lo stile distintivo di Johann Wilhelm Trollmann, oltre 20 anni prima. Il pugile tedesco di origine sinti soprannominato Rukeli, visse nell'epoca nazista, perseguitato fino all'intermamento e alla morte nel campo di concentramento di Witterberge, il 9 febbraio del 1943.
«Via da lì – Storia del pugile zingaro» è messo in scena per Pandemonium Teatro da Walter Maconi, con la drammaturgia di Lucio Guarinoni. La storia riesce a coinvolgere lo spettatore fin da subito, quando Rukeli è un bambino con il sogno di diventare campione. Grazie a un'ottima prova attoriale (molto efficace la recitazione con un’inflessione straniera marcata) accompagnata da una scenografia semplice ma curata, alcuni video che sintetizzano il contesto storico, un ottimo uso delle luci e della musica, la storia, studiata per i ragazzi lascia un messaggio forte e diretto a ogni età. Roberto L.Vitali
Tutti pensano che il movimento frenetico di gambe sui ring di boxe sia un'innovazione di Muhammad Alì, in realtà fu lo stile distintivo di Johann Wilhelm Trollmann, oltre 20 anni prima. Il pugile tedesco di origine sinti soprannominato Rukeli, visse nell'epoca nazista, perseguitato fino all'intermamento e alla morte nel campo di concentramento di Witterberge, il 9 febbraio del 1943.
«Via da lì – Storia del pugile zingaro» è messo in scena per Pandemonium Teatro da Walter Maconi, con la drammaturgia di Lucio Guarinoni. La storia riesce a coinvolgere lo spettatore fin da subito, quando Rukeli è un bambino con il sogno di diventare campione. Grazie a un'ottima prova attoriale (molto efficace la recitazione con un’inflessione straniera marcata) accompagnata da una scenografia semplice ma curata, alcuni video che sintetizzano il contesto storico, un ottimo uso delle luci e della musica, la storia, studiata per i ragazzi lascia un messaggio forte e diretto a ogni età. Roberto L.Vitali