"Ti basta la mia Grazia". Questo è il motto, tratto dalla Seconda lettera di San Paolo ai Corinti, scelto da padre Pierbattista Pizzaballa, ordinato oggi Vescovo nella cattedrale di Bergamo, e destinato per volere di papa Francesco a diventare Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme. La cerimonia solenne, presieduta dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto per la Congregazione delle Chiese orientali, e concelebrata dal patriarca emerito di Gerusalemme Fouad Twal e dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, alla presenza di trenta vescovi provenienti da vari Paesi, si è svolta in un Duomo gremito di fedeli salutati da monsignor Beschi, che si è rivolto a padre Pizzaballa ricordandogli che proprio nel mese di settembre di 110 anni fa il futuro papa Giovanni XXIII si recava in Terra Santa. Nell'omelia, il cardinale Sandri ha sottolineato quanto arduo sia il compito che attende monsignor Pizzaballa nel suo nuovo incarico: "Tanti cuori in Terra Santa", ha detto, "hanno sete di giusitiza e di pace". Riferendosi alla precaria condizione in cui vivono molti cristiani a Gerusalemme, il cardinale ha spronato il nuovo vescovo a "trovare nuovi spazi di incontro e riconciliazione con le altre religioni". Al termine della cerimonia, un commosso monsignor Pizzaballa, ha ricordato la sua famiglia, presente in Duomo, il suo paese d'origine e la sua infanzia nella campagna di Cologno, "un mondo semplice e genuino", lo ha definito il nuovo Vescovo, da cui ha tratto lo stile che lo ha accompagnato in tutta la sua vita, anche quella consacrata, sfociato nella scelta di entrare nell'Ordine francescano. E ha ripercorso l'esperienza che lo ha portato in Terra Santa, "una realtà piena di complicazioni" nella quale, ha concluso monsignor Pizzaballa, "mi impegneò affinchè sorga per tutta la chiesa e per gli uomini di quella terra, la pace di Gerusalemme!"
"Ti basta la mia Grazia". Questo è il motto, tratto dalla Seconda lettera di San Paolo ai Corinti, scelto da padre Pierbattista Pizzaballa, ordinato oggi Vescovo nella cattedrale di Bergamo, e destinato per volere di papa Francesco a diventare Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme. La cerimonia solenne, presieduta dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto per la Congregazione delle Chiese orientali, e concelebrata dal patriarca emerito di Gerusalemme Fouad Twal e dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, alla presenza di trenta vescovi provenienti da vari Paesi, si è svolta in un Duomo gremito di fedeli salutati da monsignor Beschi, che si è rivolto a padre Pizzaballa ricordandogli che proprio nel mese di settembre di 110 anni fa il futuro papa Giovanni XXIII si recava in Terra Santa. Nell'omelia, il cardinale Sandri ha sottolineato quanto arduo sia il compito che attende monsignor Pizzaballa nel suo nuovo incarico: "Tanti cuori in Terra Santa", ha detto, "hanno sete di giusitiza e di pace". Riferendosi alla precaria condizione in cui vivono molti cristiani a Gerusalemme, il cardinale ha spronato il nuovo vescovo a "trovare nuovi spazi di incontro e riconciliazione con le altre religioni". Al termine della cerimonia, un commosso monsignor Pizzaballa, ha ricordato la sua famiglia, presente in Duomo, il suo paese d'origine e la sua infanzia nella campagna di Cologno, "un mondo semplice e genuino", lo ha definito il nuovo Vescovo, da cui ha tratto lo stile che lo ha accompagnato in tutta la sua vita, anche quella consacrata, sfociato nella scelta di entrare nell'Ordine francescano. E ha ripercorso l'esperienza che lo ha portato in Terra Santa, "una realtà piena di complicazioni" nella quale, ha concluso monsignor Pizzaballa, "mi impegneò affinchè sorga per tutta la chiesa e per gli uomini di quella terra, la pace di Gerusalemme!"