-Nell'ex Ateneo in Città Alta, questo fine settimana e il prossimo, è allestita la collettiva d'arte dell'associazione "Amici di padre Padro" per raccogliere fondi per la manutenzione delle opere realizzate dal missionario bergamasco in Sudamerica. -Fu uno dei primi missionari bergamaschi a raggiungere la Bolivia, formatosi nella Comunità del Paradiso e ordinato sacerdote nel 1950, padre Pedro Balzi, per 22 anni rimase nel Paese sudamericano dando vita all'ospedale Giovanni XXIII, alla scuola per infermiere, alla materna, a chiese, asilo, laboratori, capannoni e tanto altro ancora. A 60anni, nel 1987, volle tornare in terra di missione. Fu mandato nel Nordest del Brasile, a Teresina, dove già erano presenti le suore Orsoline di Somasca, e anche lì la sua opera fu instancabile. Le strutture realizzate in Sudamerica sono frequentate da migliaia di ragazzi. Ora, l'associazione che porta il suo nome chiede aiuto e attraverso una mostra, grazie alla generosa disponibilità di tanti artisti, galleristi e collezionisti, punta a raccogliere fondi per la sistemazione e la messa in sicurezza di quanto costruito da padre Pedro. Una collettiva d'arte è stata allestita nell'ex Ateneo in Città Alta, è la 27esima edizione. Sarà aperta nei fine settimana, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
-Nell'ex Ateneo in Città Alta, questo fine settimana e il prossimo, è allestita la collettiva d'arte dell'associazione "Amici di padre Padro" per raccogliere fondi per la manutenzione delle opere realizzate dal missionario bergamasco in Sudamerica. -Fu uno dei primi missionari bergamaschi a raggiungere la Bolivia, formatosi nella Comunità del Paradiso e ordinato sacerdote nel 1950, padre Pedro Balzi, per 22 anni rimase nel Paese sudamericano dando vita all'ospedale Giovanni XXIII, alla scuola per infermiere, alla materna, a chiese, asilo, laboratori, capannoni e tanto altro ancora. A 60anni, nel 1987, volle tornare in terra di missione. Fu mandato nel Nordest del Brasile, a Teresina, dove già erano presenti le suore Orsoline di Somasca, e anche lì la sua opera fu instancabile. Le strutture realizzate in Sudamerica sono frequentate da migliaia di ragazzi. Ora, l'associazione che porta il suo nome chiede aiuto e attraverso una mostra, grazie alla generosa disponibilità di tanti artisti, galleristi e collezionisti, punta a raccogliere fondi per la sistemazione e la messa in sicurezza di quanto costruito da padre Pedro. Una collettiva d'arte è stata allestita nell'ex Ateneo in Città Alta, è la 27esima edizione. Sarà aperta nei fine settimana, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.