Un milione di euro per San Giovanni Bianco, oltre 400 mila euro per Piario. Erano le richieste per tutelare e rafforzare i due ospedali di montagna, presidi dell'Alta Val Seriana e della Val Brembana. Ora sembra che Regione Lombardia abbia trovato i soldi necessari. «Stiamo concludendo le ultime verifiche economiche: gli atti ufficiali verranno assunti per la fine di marzo», ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera che ad inizio febbraio aveva incontrato i sindaci delle zone interessate, ma pare sia davvero questione di giorni. Rispondere alle difficoltà emerse nei mesi scorsi con un piano di rilancio: l’orientamento sarebbe di rafforzare il cosiddetto «ospedale di comunità», valorizzando i servizi più richiesti dal territorio, con un’attenzione particolare ai ricoveri, alla Medicina generale, ai casi sub acuti, oltre alle attività di ambulatorio. Sembra accantonata quindi l'idea di un centro di eccellenza a San Giovanni Bianco per il trattamento dei disturbi alimentare per privilegiare invece le esigenze locali. Intanto, sulla ventilata chiusura del punto nascite di Piario, si attende ancora la risposta del Ministero alla richiesta di deroga per mantenere aperta la struttura: in Regione circola moderato ottimismo, ma la comunicazione ufficiale è attesa a giorni. Di certo resta il tema dell'incentivo ai medici per andare a lavorare in periferia, in particolar modo i pediatri: la richiesta dei territori è un rafforzamento delle cure per l'infanzia, ma non si trovano facilmente disponibilità in questo senso.
Un milione di euro per San Giovanni Bianco, oltre 400 mila euro per Piario. Erano le richieste per tutelare e rafforzare i due ospedali di montagna, presidi dell'Alta Val Seriana e della Val Brembana. Ora sembra che Regione Lombardia abbia trovato i soldi necessari. «Stiamo concludendo le ultime verifiche economiche: gli atti ufficiali verranno assunti per la fine di marzo», ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera che ad inizio febbraio aveva incontrato i sindaci delle zone interessate, ma pare sia davvero questione di giorni. Rispondere alle difficoltà emerse nei mesi scorsi con un piano di rilancio: l’orientamento sarebbe di rafforzare il cosiddetto «ospedale di comunità», valorizzando i servizi più richiesti dal territorio, con un’attenzione particolare ai ricoveri, alla Medicina generale, ai casi sub acuti, oltre alle attività di ambulatorio. Sembra accantonata quindi l'idea di un centro di eccellenza a San Giovanni Bianco per il trattamento dei disturbi alimentare per privilegiare invece le esigenze locali. Intanto, sulla ventilata chiusura del punto nascite di Piario, si attende ancora la risposta del Ministero alla richiesta di deroga per mantenere aperta la struttura: in Regione circola moderato ottimismo, ma la comunicazione ufficiale è attesa a giorni. Di certo resta il tema dell'incentivo ai medici per andare a lavorare in periferia, in particolar modo i pediatri: la richiesta dei territori è un rafforzamento delle cure per l'infanzia, ma non si trovano facilmente disponibilità in questo senso.