-Nel cranio aveva ben 80 pallini da caccia, uno molto vicino a un occhio. E' durato circa due ore l'intervento chirurugico al quale è stato sottoposto Massimiliano Dima, vicecomandante dei carabinieri di Calcio, raggiunto da un colpo di fucile venerdì sera. A sparare era stato Massimo Filisetti, 24anni, che, con i genitori, aveva reagito violentemente alla notifica della revoca del porto d'armi da caccia al padre. La prognosi del sottufficiale dell'Arma resta riservata, ma non è in pericolo di vita. Nelle prossime ore i medici decideranno se sarà necessario un secondo intervento. Tutto era accaduto venerdì sera, due ore e mezza ad alta tensione, alla cascina Basse Oglio, nella campagna tra Calcio e Pumenengo, e poi in un'altra cascina dove dove l'intera famiglia Filisetti si era barricata dopo che lo stesso maresciallo Dima, assieme a un collega, si era presentato all'abitazione per la notifica dell'atto. E stamane Massimo Filisetti, studente di ingegneria a Dalmine, doveva essere interrogato per la convalida dell'arresto. Il Gip Raffaella Mascarino lo ha raggiunto nella camera blindata dell'ospedale Papa Giovanni dove è ricoverato dopo aver accusato un malore in carcere. Consigliato dai suoi legali, probabilmente per non aggravare ulteriormente la sua posizione, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Venerdì sera, dal balcone al primo piano della cascina Basse Oglio, dove abita con i genitori, aveva sparato un colpo d'arma da fuoco con una pistola-fucile di fabbricazione artigianale, caricata a pallini. In casa i carabinieri hanno sequestrato anche due carabine, una doppietta e tre fucili.
-Nel cranio aveva ben 80 pallini da caccia, uno molto vicino a un occhio. E' durato circa due ore l'intervento chirurugico al quale è stato sottoposto Massimiliano Dima, vicecomandante dei carabinieri di Calcio, raggiunto da un colpo di fucile venerdì sera. A sparare era stato Massimo Filisetti, 24anni, che, con i genitori, aveva reagito violentemente alla notifica della revoca del porto d'armi da caccia al padre. La prognosi del sottufficiale dell'Arma resta riservata, ma non è in pericolo di vita. Nelle prossime ore i medici decideranno se sarà necessario un secondo intervento. Tutto era accaduto venerdì sera, due ore e mezza ad alta tensione, alla cascina Basse Oglio, nella campagna tra Calcio e Pumenengo, e poi in un'altra cascina dove dove l'intera famiglia Filisetti si era barricata dopo che lo stesso maresciallo Dima, assieme a un collega, si era presentato all'abitazione per la notifica dell'atto. E stamane Massimo Filisetti, studente di ingegneria a Dalmine, doveva essere interrogato per la convalida dell'arresto. Il Gip Raffaella Mascarino lo ha raggiunto nella camera blindata dell'ospedale Papa Giovanni dove è ricoverato dopo aver accusato un malore in carcere. Consigliato dai suoi legali, probabilmente per non aggravare ulteriormente la sua posizione, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Venerdì sera, dal balcone al primo piano della cascina Basse Oglio, dove abita con i genitori, aveva sparato un colpo d'arma da fuoco con una pistola-fucile di fabbricazione artigianale, caricata a pallini. In casa i carabinieri hanno sequestrato anche due carabine, una doppietta e tre fucili.