A tre mesi dalla morte di Daniela Roveri resta ancora senza nome il suo assassino. E gli inquirenti non sembrano ancora avere individuato un movente certo. Le indagini continuano a tutto campo, e oltre alle conoscenze e frequentazioni della donna, viene passato al setaccio tutto ciò che riguarda anche la vita professionale della vittima, uccisa la sera del 20 dicembre all'ingresso del condominio dove viveva in via Keplero, a Colognola. All'opera anche gli uomini della Guardia di Finanza, per valutare cià che potrebbe emergere dai contatti che Daniela manteneva per il suo lavoro. La vittima ricopriva un ruolo di rilievo in una ditta di San Paolo d'Argon: dalle indagini, che nelle prime ore dopo l'omicidio avevano preso in considerazione anche l'universo lavorativo di Daniela, non era emerso nulla di significativo. Le indagini continuano, nella speranza che qualcosa di significativo possa emergere.
A tre mesi dalla morte di Daniela Roveri resta ancora senza nome il suo assassino. E gli inquirenti non sembrano ancora avere individuato un movente certo. Le indagini continuano a tutto campo, e oltre alle conoscenze e frequentazioni della donna, viene passato al setaccio tutto ciò che riguarda anche la vita professionale della vittima, uccisa la sera del 20 dicembre all'ingresso del condominio dove viveva in via Keplero, a Colognola. All'opera anche gli uomini della Guardia di Finanza, per valutare cià che potrebbe emergere dai contatti che Daniela manteneva per il suo lavoro. La vittima ricopriva un ruolo di rilievo in una ditta di San Paolo d'Argon: dalle indagini, che nelle prime ore dopo l'omicidio avevano preso in considerazione anche l'universo lavorativo di Daniela, non era emerso nulla di significativo. Le indagini continuano, nella speranza che qualcosa di significativo possa emergere.