La sera dell'omicidio, dopo la mezzanotte, ci fu una lite nella casa della famiglia Tizzani. Una discussione durata fino a mezzanotte e 20. Le conferme, più di una, arrivano dalle testimonianze dei vicini di casa che in questi giorni sono stati sentiti dai carabinieri di Bergamo. Sì, hanno litigato nella notte fra il 26 e il 27 agosto. Dalla villetta dopo la mezzanotte si sentiva il vocione di Tizzani e, più sommesso, quello di sua moglie. Poi più nulla. Secondo i vicini, Gianna del Gaudio e il marito Antonio Tizzani, unico indagato nell' inchiesta sull' omicidio, avrebbero discusso per una ventina di minuti, al termine della cena con alcuni familiari dunque quando nella villetta di piazza Madonna delle Nevi erano rimasti solo loro due. La lite si sarebbe sopita soltanto attorno a mezzanotte e venti. Poi venti minuti circa di silenzio, nel quale è avvenuto l'omicidio. A mezzanorre e 43 la telefonata di Tizzani al 112. Cos' è successo in quei venti minuti di silenzio? Due le ipotesi. Il diverbio era semplicemente terminato, è entrato lo sconosciuto incappucciato poi descritto da Tizzani, che ha sgozzato Gianna attorno a mezzanotte e 40 ed è scappato, senza essere visto da nessun altro, escluso l' ex capostazione di 68 anni? Oppure la lite è degenerata già a mezzanotte e venti, non si è sentito più nulla perchè la donna era già stata ammazzata e i venti minuti successivi sono serviti a Tizzani per sistemare la scena del delitto, nascondere o lavare l' arma e inscenare l' aggressione dello sconosciuto? L' ex capostazione ha sempre negato un litigio con la moglie, sostenendo che i toni tra i due fossero sempre accesi per carattere, ma non quella sera in particolare. Eppure i carabinieri stanno raccogliendo elementi che forniscono un quadro diverso. Anche della stessa coppia: starebbero emergendo dettagli che allontanerebbero i coniugi da quell' immagine di serenità trasmessa all' esterno delle mura domestiche. Questa potrebbe esserer la settimana derlla svolta.
La sera dell'omicidio, dopo la mezzanotte, ci fu una lite nella casa della famiglia Tizzani. Una discussione durata fino a mezzanotte e 20. Le conferme, più di una, arrivano dalle testimonianze dei vicini di casa che in questi giorni sono stati sentiti dai carabinieri di Bergamo. Sì, hanno litigato nella notte fra il 26 e il 27 agosto. Dalla villetta dopo la mezzanotte si sentiva il vocione di Tizzani e, più sommesso, quello di sua moglie. Poi più nulla. Secondo i vicini, Gianna del Gaudio e il marito Antonio Tizzani, unico indagato nell' inchiesta sull' omicidio, avrebbero discusso per una ventina di minuti, al termine della cena con alcuni familiari dunque quando nella villetta di piazza Madonna delle Nevi erano rimasti solo loro due. La lite si sarebbe sopita soltanto attorno a mezzanotte e venti. Poi venti minuti circa di silenzio, nel quale è avvenuto l'omicidio. A mezzanorre e 43 la telefonata di Tizzani al 112. Cos' è successo in quei venti minuti di silenzio? Due le ipotesi. Il diverbio era semplicemente terminato, è entrato lo sconosciuto incappucciato poi descritto da Tizzani, che ha sgozzato Gianna attorno a mezzanotte e 40 ed è scappato, senza essere visto da nessun altro, escluso l' ex capostazione di 68 anni? Oppure la lite è degenerata già a mezzanotte e venti, non si è sentito più nulla perchè la donna era già stata ammazzata e i venti minuti successivi sono serviti a Tizzani per sistemare la scena del delitto, nascondere o lavare l' arma e inscenare l' aggressione dello sconosciuto? L' ex capostazione ha sempre negato un litigio con la moglie, sostenendo che i toni tra i due fossero sempre accesi per carattere, ma non quella sera in particolare. Eppure i carabinieri stanno raccogliendo elementi che forniscono un quadro diverso. Anche della stessa coppia: starebbero emergendo dettagli che allontanerebbero i coniugi da quell' immagine di serenità trasmessa all' esterno delle mura domestiche. Questa potrebbe esserer la settimana derlla svolta.