Daniela Roveri certamente ha cercato di difendersi lottando con il suo assassino che quel 20 dicembre la aggredì a mani nude. La deduzione arriva dopo che è trapelata la notizia della presenza di un Dna maschile repertato anche sotto le unghie della vittima. Il materiale biologico da cui sarebbe stato estratto il profilo genetico copre parte della falange dell' indice della mano destra e arriva fin sotto l' unghia. Di fatto si tratta di una indiscezione, una anticipazione rispetto alla relazione della polizia scientifica regionale che deve essere ancora depositata in procura e che dovrebbe contenere elementi utili a provare a dare una svolta all'indagine. Daniela ha tentato per pochi attimi di difendersi, afferrando il suo assassino per provare a liberarsi dalla sua presa prima di essere brutalmente sgozzata. Dalle indiscrezioni parrebbe che il profilo genetico isolato sotto l' unghia corrisponda pienamente a quello già noto scovato su una guancia della vittima. Ed entrambe le tracce andrebbero nella stessa direzione. Daniela è venuta a contatto con le mani dell'assassino che quindi non portava guanti. Elemento che in qualche modo stride con l'ipotesi avanzata fino ad ora di un killer ben addestrato che ha agito con freddezza e sapendo bene cosa e come ammazzare. Il delitto di Colognola per ora resta ancora una matassa tutta da sbrogliare. Troppe le ombre, i punti interrogativi e ancora nessu movente prevalente su tutte le ipotesi formulate. Tropo presto per dire di essere ad un punto di svolta.
Daniela Roveri certamente ha cercato di difendersi lottando con il suo assassino che quel 20 dicembre la aggredì a mani nude. La deduzione arriva dopo che è trapelata la notizia della presenza di un Dna maschile repertato anche sotto le unghie della vittima. Il materiale biologico da cui sarebbe stato estratto il profilo genetico copre parte della falange dell' indice della mano destra e arriva fin sotto l' unghia. Di fatto si tratta di una indiscezione, una anticipazione rispetto alla relazione della polizia scientifica regionale che deve essere ancora depositata in procura e che dovrebbe contenere elementi utili a provare a dare una svolta all'indagine. Daniela ha tentato per pochi attimi di difendersi, afferrando il suo assassino per provare a liberarsi dalla sua presa prima di essere brutalmente sgozzata. Dalle indiscrezioni parrebbe che il profilo genetico isolato sotto l' unghia corrisponda pienamente a quello già noto scovato su una guancia della vittima. Ed entrambe le tracce andrebbero nella stessa direzione. Daniela è venuta a contatto con le mani dell'assassino che quindi non portava guanti. Elemento che in qualche modo stride con l'ipotesi avanzata fino ad ora di un killer ben addestrato che ha agito con freddezza e sapendo bene cosa e come ammazzare. Il delitto di Colognola per ora resta ancora una matassa tutta da sbrogliare. Troppe le ombre, i punti interrogativi e ancora nessu movente prevalente su tutte le ipotesi formulate. Tropo presto per dire di essere ad un punto di svolta.