È stato arrestato a Mosca il presunto assassino di Vasyl Nykolyuk, trentaduenne, ucciso e dato alle fiamme all'interno della sua auto, trovata in via Santissima Trinità ad Albino lo scorso 11 ottobre. Si tratta di un ventottenne di origine ucraina. Per lo stesso omicidio, a maggio era stato arrestato sempre in Russia un altro ucraino, di venticinque anni, fermato dall'Interpol. Secondo gli inquirenti sono loro i due autori materiali dell'omicidio del trentaduenne. I due, forse nel tentativo di cancellare eventuali tracce, avevano dato alle fiamme la vettura della vittima, una Opel Vectra. Nykolyuk lavorava come muratore, e abitava a Bergamo con la moglie e con una figlia di due anni. Ulteriori dettagli sull'operazione che ha portato all'arresto e sul vero movente dell'omicidio, sul quale nei mesi si sono succedute diverse ipotesi (dai debiti al fatto che la vittima potesse avere importunato la donna sbagliata), saranno forniti domani dalla Procura, che ha convocato una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo.
È stato arrestato a Mosca il presunto assassino di Vasyl Nykolyuk, trentaduenne, ucciso e dato alle fiamme all'interno della sua auto, trovata in via Santissima Trinità ad Albino lo scorso 11 ottobre. Si tratta di un ventottenne di origine ucraina. Per lo stesso omicidio, a maggio era stato arrestato sempre in Russia un altro ucraino, di venticinque anni, fermato dall'Interpol. Secondo gli inquirenti sono loro i due autori materiali dell'omicidio del trentaduenne. I due, forse nel tentativo di cancellare eventuali tracce, avevano dato alle fiamme la vettura della vittima, una Opel Vectra. Nykolyuk lavorava come muratore, e abitava a Bergamo con la moglie e con una figlia di due anni. Ulteriori dettagli sull'operazione che ha portato all'arresto e sul vero movente dell'omicidio, sul quale nei mesi si sono succedute diverse ipotesi (dai debiti al fatto che la vittima potesse avere importunato la donna sbagliata), saranno forniti domani dalla Procura, che ha convocato una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo.