-I Ris di Parma, gli uomini del reparto scientifico dei carabinieri, alla ricerca della più piccola traccia di sangue per cercare di risalire all'assassino. Stanno scandagliando la villetta in via Madonna delle Nevi, a Seriate, dove sabato notte è stata uccisa l'ex professoressa 63enne Gianna Del Gaudio. Specialisti nella ricerca delle prove, sono entrati in azione nella tarda mattinata. Per tutta la giornata hanno esaminato l'abitazione teatro del crimine in lungo e in largo per cercare tracce di sangue attraverso l'utilizzo del Luminol che consente di evidenziare le particelle ematiche al buio. Ieri, intanto, è stata eseguita l'autopsia. Dagli accertamenti eseguiti si potuto appurare che l'ex docente di lettere è deceduta nell'arco di pochi secondi a causa del taglio alla gola che ha reciso i grossi vasi sanuigni, provocato da un'arma bianca mossa con forza e in profondità. L'intento era quindi, a quanto pare, quello di uccidere e non di ferire quel tanto che basta per bloccare la persona e garantirsi una fuga. L'autopsia, durata quattro ore, è stata eseguita dall'équipe del dottor Andrea Verzelletti, dell'Università degli studi di Brescia. L'esame medico legale - per quanto trapela nonostante il riserbo degli inquirenti - non ha portato a evidenziare lesioni di altra natura sul corpo della donna, ad esempio da percosse, né ferite riconducibili a un tentativo di difesa.
-I Ris di Parma, gli uomini del reparto scientifico dei carabinieri, alla ricerca della più piccola traccia di sangue per cercare di risalire all'assassino. Stanno scandagliando la villetta in via Madonna delle Nevi, a Seriate, dove sabato notte è stata uccisa l'ex professoressa 63enne Gianna Del Gaudio. Specialisti nella ricerca delle prove, sono entrati in azione nella tarda mattinata. Per tutta la giornata hanno esaminato l'abitazione teatro del crimine in lungo e in largo per cercare tracce di sangue attraverso l'utilizzo del Luminol che consente di evidenziare le particelle ematiche al buio. Ieri, intanto, è stata eseguita l'autopsia. Dagli accertamenti eseguiti si potuto appurare che l'ex docente di lettere è deceduta nell'arco di pochi secondi a causa del taglio alla gola che ha reciso i grossi vasi sanuigni, provocato da un'arma bianca mossa con forza e in profondità. L'intento era quindi, a quanto pare, quello di uccidere e non di ferire quel tanto che basta per bloccare la persona e garantirsi una fuga. L'autopsia, durata quattro ore, è stata eseguita dall'équipe del dottor Andrea Verzelletti, dell'Università degli studi di Brescia. L'esame medico legale - per quanto trapela nonostante il riserbo degli inquirenti - non ha portato a evidenziare lesioni di altra natura sul corpo della donna, ad esempio da percosse, né ferite riconducibili a un tentativo di difesa.