L'impressione è che le indagini sull'omicidio di Gianna del Gaudio siano alla stretta finale. Seppure ancora manchi l'arma del delitto l'impalcatura costruita da chi indaga di giorno in giorno è più solida. L'unico indagato, seppure a piede libero, resta il marito della donna, Antonio Tizzani, che continua a sostenere la sua versione. Quella dell'uomo incappucciato che si sarebbe introdotto in casa per poi fuggire nella notte. Versione che però non trova riscontri come ammette il procuratore di Bergamo, Walter Mapelli. In realtà al di là dell'uomo incappucciato ci sono una serie di elementi su cui stanno lavorando gli investigatori: ci sono testimonianze importanti che hanno portato a disegnare un quadro familiare non sereno. Un menage turbolento fra Gianna e Antonio dal quale gli investigatori stanno ricostruendo l'eventuale movente. Una figura possessiva, ingombrante quella del Tizzani, questo quanto emergerebbe. L'uomo ora vive a casa del figlio Paolo, ma nel frattempo la moglie Elena, quella che si inventò l'altro incappucciato, se n'è andata di casa. Vuoi per la pressante presenza mediatica, vuoi perchè i rapporti familiari si fanno sempre più tesi, giorno dopo giorno. E intanto il quadro si completa Si cerca ancora l'arma del delitto con un'unica certezza: il coltellino sequestrato per ultimo non è l'arma che si cerca. Grande attesa ora per l'esito dei Ris.
L'impressione è che le indagini sull'omicidio di Gianna del Gaudio siano alla stretta finale. Seppure ancora manchi l'arma del delitto l'impalcatura costruita da chi indaga di giorno in giorno è più solida. L'unico indagato, seppure a piede libero, resta il marito della donna, Antonio Tizzani, che continua a sostenere la sua versione. Quella dell'uomo incappucciato che si sarebbe introdotto in casa per poi fuggire nella notte. Versione che però non trova riscontri come ammette il procuratore di Bergamo, Walter Mapelli. In realtà al di là dell'uomo incappucciato ci sono una serie di elementi su cui stanno lavorando gli investigatori: ci sono testimonianze importanti che hanno portato a disegnare un quadro familiare non sereno. Un menage turbolento fra Gianna e Antonio dal quale gli investigatori stanno ricostruendo l'eventuale movente. Una figura possessiva, ingombrante quella del Tizzani, questo quanto emergerebbe. L'uomo ora vive a casa del figlio Paolo, ma nel frattempo la moglie Elena, quella che si inventò l'altro incappucciato, se n'è andata di casa. Vuoi per la pressante presenza mediatica, vuoi perchè i rapporti familiari si fanno sempre più tesi, giorno dopo giorno. E intanto il quadro si completa Si cerca ancora l'arma del delitto con un'unica certezza: il coltellino sequestrato per ultimo non è l'arma che si cerca. Grande attesa ora per l'esito dei Ris.