Non c'è sosta per chi indaga sull'omicidio di Daniela Roveri. Natale, Santo Stefano poco importa. Si continua a cercare la verità sulla morte della 48enne di Colognola trovata sgozzata nell'androne di casa, in via Keplero. Le indagini restano a tutto campo, anche se iniziano a farsi strada ipotesi più circostritte. Daniela si sarebbe difesa, o almeno avrebbbe provato. Sulla mano un taglio che porterebbe e supporre che la manager abbia provato a divincolarsi. E forse in quel frangente potrebbe aver graffiato il suo assassino. Particolare attenzione quindi al materiale repertato sotto le unghie della donna. Gli inquirenti stanno interrogando a tappeto chi potrebbe essere a conoscenza di qualche dettaglio. effettuate in queste ore anche diverse perquisizioni, ma per ora non trapela nulla di più. Vista l'efferatezza del delitto si continua a pensare a una mano capace di commettere e gestire gesti del genere, e questo porterebbe a propendere per una pista professionale. Conosceva segreti aziendali scomodi, aveva discusso con fornitori o soggetti poco raccomandabili? Nel giro stretto di parenti e amici nessuno pare sapere di preoccupazioni particolari. Forse le analisi del pc e del traffico telefonico potrebbe rivelare qualche passaggio ancora non noto. Anche qualche retroscena sentimentale del quale non aveva parlato con nessuno. Chi ha commesso il delitto aveva le idee chiare. Un gesto secco, veloce, studiato. Daniela doveva morire, ma perchè? La risposta che cerca mamma Silvia, distrutta, per la quale unica ragione di vita ora è sapere chi e perchè qualcuno le ha portato via la figlia. Chi ha ucciso, ha dichiarato l'avvocato di famiglia Francesca Longhi, «ha commesso un duplice omicidio». Simona Befani
Non c'è sosta per chi indaga sull'omicidio di Daniela Roveri. Natale, Santo Stefano poco importa. Si continua a cercare la verità sulla morte della 48enne di Colognola trovata sgozzata nell'androne di casa, in via Keplero. Le indagini restano a tutto campo, anche se iniziano a farsi strada ipotesi più circostritte. Daniela si sarebbe difesa, o almeno avrebbbe provato. Sulla mano un taglio che porterebbe e supporre che la manager abbia provato a divincolarsi. E forse in quel frangente potrebbe aver graffiato il suo assassino. Particolare attenzione quindi al materiale repertato sotto le unghie della donna. Gli inquirenti stanno interrogando a tappeto chi potrebbe essere a conoscenza di qualche dettaglio. effettuate in queste ore anche diverse perquisizioni, ma per ora non trapela nulla di più. Vista l'efferatezza del delitto si continua a pensare a una mano capace di commettere e gestire gesti del genere, e questo porterebbe a propendere per una pista professionale. Conosceva segreti aziendali scomodi, aveva discusso con fornitori o soggetti poco raccomandabili? Nel giro stretto di parenti e amici nessuno pare sapere di preoccupazioni particolari. Forse le analisi del pc e del traffico telefonico potrebbe rivelare qualche passaggio ancora non noto. Anche qualche retroscena sentimentale del quale non aveva parlato con nessuno. Chi ha commesso il delitto aveva le idee chiare. Un gesto secco, veloce, studiato. Daniela doveva morire, ma perchè? La risposta che cerca mamma Silvia, distrutta, per la quale unica ragione di vita ora è sapere chi e perchè qualcuno le ha portato via la figlia. Chi ha ucciso, ha dichiarato l'avvocato di famiglia Francesca Longhi, «ha commesso un duplice omicidio». Simona Befani