Una vera battuta di caccia. Un pomeriggio intero a setacciare l'intero quartiere di Colognola alla ricerca dei telefonini di daniela Roveri e dell'arma del delitto. In azione 15 agenti di polizia, tre pattuglie del reparto prevenzione crimine della Lombardia e gli uomini della squadra mobile della questura. Cespugli, tombini, sterpaglie. La zona è vasta e comprende anche una grande area di campo, incolto con rovi chre affccia direttamente sull'imbocco dell'autostrada. Potrebbe essere stata quella la via di fuga dell'assassino della manager 48enne. Ma in verità potrebbe essere fuggito anche da diversi altri posti, come indicano gli abitanti del quartiere. Le telecamere per ora non avrebbero dato informazioni particolarmente utili a chi indaga. E nessuno, nonostante fossero le 20,30, quindi un orario ancora di traffico e rientro, pare aver visto nulla di strano. L'assassino ha agito con freddezza, attendendo la vittima nell'androne del palazzo e colpendola a morte mentre attendeva l'ascensore. L'assassino di Daniela non era lì per caso, sapeva cosa fare e come fare. Mani esperte hanno tagliato il collo della povera donna. Troppo esperte per essere una rapina finita male o un dilettante, seppure acciecato dall'ira. Trovare il cellulare vorrebbe dire aggiungere qualchje dettaglio sulla vita di daniela. Vedere se conservasse messaggi, conversazioni o foto utili ad aprire uno spiraglio. Sul cellulare potrebbero esserci anche tracce o impronte dell'assassino. La ricerca è focalizzata intorno alla casa, perchè per un giorno e mezzo il segnale dell'apparecchio era localizzato ancora lì. Poi il silenzio. Simona Befani
Una vera battuta di caccia. Un pomeriggio intero a setacciare l'intero quartiere di Colognola alla ricerca dei telefonini di daniela Roveri e dell'arma del delitto. In azione 15 agenti di polizia, tre pattuglie del reparto prevenzione crimine della Lombardia e gli uomini della squadra mobile della questura. Cespugli, tombini, sterpaglie. La zona è vasta e comprende anche una grande area di campo, incolto con rovi chre affccia direttamente sull'imbocco dell'autostrada. Potrebbe essere stata quella la via di fuga dell'assassino della manager 48enne. Ma in verità potrebbe essere fuggito anche da diversi altri posti, come indicano gli abitanti del quartiere. Le telecamere per ora non avrebbero dato informazioni particolarmente utili a chi indaga. E nessuno, nonostante fossero le 20,30, quindi un orario ancora di traffico e rientro, pare aver visto nulla di strano. L'assassino ha agito con freddezza, attendendo la vittima nell'androne del palazzo e colpendola a morte mentre attendeva l'ascensore. L'assassino di Daniela non era lì per caso, sapeva cosa fare e come fare. Mani esperte hanno tagliato il collo della povera donna. Troppo esperte per essere una rapina finita male o un dilettante, seppure acciecato dall'ira. Trovare il cellulare vorrebbe dire aggiungere qualchje dettaglio sulla vita di daniela. Vedere se conservasse messaggi, conversazioni o foto utili ad aprire uno spiraglio. Sul cellulare potrebbero esserci anche tracce o impronte dell'assassino. La ricerca è focalizzata intorno alla casa, perchè per un giorno e mezzo il segnale dell'apparecchio era localizzato ancora lì. Poi il silenzio. Simona Befani