-L'esame autoptico, che sarà eseguito all'ospedale Papa Giovanni XXIII, potrebbe potrebbe fornire elementi importanti agli inquirenti. Intanto i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella sala slot «Las Vegas» ad Albano S. Alessandro da dove, lo scorso giovedì, il cinese Zhijun Hu è stato rapito per essere poi ritrovato cadavere il venerdì mattina seguente. La vittima sarebbe stata uccisa in un altro luogo. Incaprettato, imbavagliato e poi freddato con due colpi alla schiena e abbandonato nel cuore della notte lungo la Valle d'Albano. Dalla sala slot non è stato rubato nulla, ma sono spariti documenti e il cellulare di Hu. «Opera di professionisti» hanno subito spiegato gli inquirenti, che hanno ascoltato in questi giorni una ventina di cinesi tra familiari e parenti della vittima. Il sospetto è che Hu sia stato ucciso per vendetta nei confronti di qualcun altro; un chiaro messaggio della "Mafia cinese". La sala slot è gestita dal cugino e da una socia che ora vive a Padova; l'avevano rilevata nel giugno 2013. Il 23enne vi lavorava, giorno e notte, a ritmi massacranti. La malavita cinese utilizza le sale slot per riciclare il denaro sporco, ma nessuno dei parenti ha dichiarato di aver mai ricevuto pressioni o minacce.
-L'esame autoptico, che sarà eseguito all'ospedale Papa Giovanni XXIII, potrebbe potrebbe fornire elementi importanti agli inquirenti. Intanto i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella sala slot «Las Vegas» ad Albano S. Alessandro da dove, lo scorso giovedì, il cinese Zhijun Hu è stato rapito per essere poi ritrovato cadavere il venerdì mattina seguente. La vittima sarebbe stata uccisa in un altro luogo. Incaprettato, imbavagliato e poi freddato con due colpi alla schiena e abbandonato nel cuore della notte lungo la Valle d'Albano. Dalla sala slot non è stato rubato nulla, ma sono spariti documenti e il cellulare di Hu. «Opera di professionisti» hanno subito spiegato gli inquirenti, che hanno ascoltato in questi giorni una ventina di cinesi tra familiari e parenti della vittima. Il sospetto è che Hu sia stato ucciso per vendetta nei confronti di qualcun altro; un chiaro messaggio della "Mafia cinese". La sala slot è gestita dal cugino e da una socia che ora vive a Padova; l'avevano rilevata nel giugno 2013. Il 23enne vi lavorava, giorno e notte, a ritmi massacranti. La malavita cinese utilizza le sale slot per riciclare il denaro sporco, ma nessuno dei parenti ha dichiarato di aver mai ricevuto pressioni o minacce.