Già 109 femminicidi in Italia, in aumento dell'otto per cento rispetto al 2020. Ma per lo meno cresce il numero delle vittime che denunciano abusi e vessazioni. Sono i dati della Direzione anticrimine della polizia. Ogni giorno, in Italia, 89 donne sono vittime di reati di genere. Commessi soprattutto da mariti e compagni, nel 34 per cento dei casi; oppure dagli ex, è il 28 per cento delle aggressioni. Donne vittime di atti persecutori e abusi di ogni tipo: psicologici, fisici, sessuali. Fino al femminicidio. E i persecutori sono sempre più givani, così come le vittime.Numeri del dolore, ma anche del possibile riscatto e della speranza perchè sempre più donne provano a fermare la violenza. Quest' anno, secondo i dati del Dac della Polizia, sono le siciliane in prima linea nelle denunce: 172 ogni centomila abitanti donne. Poi ci sono le donne campane (152), quindi le donne lombarde (132 ogni centomila abitanti. Una partita che si gioca sulla prevenzione. I numeri drammatici su cui si fonda l'analisi della Direzione centrale anticrimine ribadiscono che l'emergenza non è mai finita, i nomi delle vittime - spesso giovanissime - raccontano di storie al limite. Magari denunciate, ma il sistema non ha saputo fermare la violenza. Nel 36 per cento dei casi, l'autore del femminicidio è il marito o il convivente. Il 20 centro sono fidanzati o ex. Nel 40 per cento di questi drammatici epiloghi, la vittima lascia figli piccoli. E in un caso su due è stata utilizzata un'arma da taglio per il femminicidio. Convincere ogni singola vittima, oggetto di violenza, ad uscire dal silenzio è il primo passo.
Già 109 femminicidi in Italia, in aumento dell'otto per cento rispetto al 2020. Ma per lo meno cresce il numero delle vittime che denunciano abusi e vessazioni. Sono i dati della Direzione anticrimine della polizia. Ogni giorno, in Italia, 89 donne sono vittime di reati di genere. Commessi soprattutto da mariti e compagni, nel 34 per cento dei casi; oppure dagli ex, è il 28 per cento delle aggressioni. Donne vittime di atti persecutori e abusi di ogni tipo: psicologici, fisici, sessuali. Fino al femminicidio. E i persecutori sono sempre più givani, così come le vittime.Numeri del dolore, ma anche del possibile riscatto e della speranza perchè sempre più donne provano a fermare la violenza. Quest' anno, secondo i dati del Dac della Polizia, sono le siciliane in prima linea nelle denunce: 172 ogni centomila abitanti donne. Poi ci sono le donne campane (152), quindi le donne lombarde (132 ogni centomila abitanti. Una partita che si gioca sulla prevenzione. I numeri drammatici su cui si fonda l'analisi della Direzione centrale anticrimine ribadiscono che l'emergenza non è mai finita, i nomi delle vittime - spesso giovanissime - raccontano di storie al limite. Magari denunciate, ma il sistema non ha saputo fermare la violenza. Nel 36 per cento dei casi, l'autore del femminicidio è il marito o il convivente. Il 20 centro sono fidanzati o ex. Nel 40 per cento di questi drammatici epiloghi, la vittima lascia figli piccoli. E in un caso su due è stata utilizzata un'arma da taglio per il femminicidio. Convincere ogni singola vittima, oggetto di violenza, ad uscire dal silenzio è il primo passo.