Bergamo e Mantova sono le prime province lombarde ad avere terminato le nomine degli insegnanti nelle scuole. Purtroppo non significa che tutte le cattedre siano coperte. Nonostante la prima campanella sia suonata da diciotto giorni, infatti, ci sono ancora molte cattedre vuote. Il motivo non è semplice da spiegare perchè i meccanismi sono piuttosto complessi. Cerchiamo di semplificare. Il provveditorato in questi giorni sta finendo di verificare i posti rimasti liberi ma le assegnazioni di ruolo sono pressochè terminate. Ora la palla passa ai dirigenti scolastici che cominceranno a effettuare le chiamate dalle liste autonome di ciascun istituto i cosidetti insegnanti di seconda fascia e quelle dei supplenti provvisori in attesa dell'esito dei ricorsi. La situazione è un pò a macchia di leopardo in provincia. Le carenze più vistose restano sul sostegno. In questo ambito si invoca da anni una riforma strutturale che tuttavia nessun governo ha finora voluto e pensato. Nella nostra provincia una situazione tuttosommato positiva, tenendo conto del fatto che quest'anno è stato il primo con le novità della riforma tra cui il concorsone, il piano straordinario della mobilità e la possibilità di chiamata diretta. Qulache problema in più si segnala in provincia anche sul cosidetto personale Ata, collaboratori scolastici dove c'è un endemico problema di carenze di organico che in qualche caso mettono in difficoltà la gestione degli istituti.
Bergamo e Mantova sono le prime province lombarde ad avere terminato le nomine degli insegnanti nelle scuole. Purtroppo non significa che tutte le cattedre siano coperte. Nonostante la prima campanella sia suonata da diciotto giorni, infatti, ci sono ancora molte cattedre vuote. Il motivo non è semplice da spiegare perchè i meccanismi sono piuttosto complessi. Cerchiamo di semplificare. Il provveditorato in questi giorni sta finendo di verificare i posti rimasti liberi ma le assegnazioni di ruolo sono pressochè terminate. Ora la palla passa ai dirigenti scolastici che cominceranno a effettuare le chiamate dalle liste autonome di ciascun istituto i cosidetti insegnanti di seconda fascia e quelle dei supplenti provvisori in attesa dell'esito dei ricorsi. La situazione è un pò a macchia di leopardo in provincia. Le carenze più vistose restano sul sostegno. In questo ambito si invoca da anni una riforma strutturale che tuttavia nessun governo ha finora voluto e pensato. Nella nostra provincia una situazione tuttosommato positiva, tenendo conto del fatto che quest'anno è stato il primo con le novità della riforma tra cui il concorsone, il piano straordinario della mobilità e la possibilità di chiamata diretta. Qulache problema in più si segnala in provincia anche sul cosidetto personale Ata, collaboratori scolastici dove c'è un endemico problema di carenze di organico che in qualche caso mettono in difficoltà la gestione degli istituti.