-Reja e il sondaggio: «Grazie ai tifosi» A Napoli potrebbe lanciare Djimsiti Un attestato di stima apprezzato, ma senza sbilanciarsi sulla continuazione della sua carriera a Bergamo. Il tecnico dell’Atalanta Edy Reja, a due giorni dal match con il Napoli in programma nella serata di lunedì 2 maggio, ringrazia i tifosi atalantini che lo hanno votato nel sondaggio del sito internet de L’Eco di Bergamo (si sono espressi quasi in 3 mila e il 39% lo vorrebbe ancora sulla panchina nerazzurra). «Mi fa piacere, sono stato apprezzato per il lavoro fatto, per gli atteggiamenti, m’interessava avere un rapporto con la gente di Bergamo positivo: ci assomigliamo molto come mentalità, è un’altra bella conoscenza della mia esperienza in giro per l’Italia, per il rapporto morale che si è instaurato con questa città. T utte le volte che s’inizia a parlare di contratto mi è andata male: prima finiamo bene, poi ci siederemo insieme alla società e ne parleremo con tranquillità, tutte le voci che sono uscite adesso non m’interessano». Esauriti i complimenti e i pensieri al futuro ecco un impegno tosto, durissimo contro una formazione ancora in corsa per la difesa del secondo posto, il tutto in una lotta salvezza che ancora vede in gioco solo per una questione matematica la stessa squadra nerazzurra. «Non dipende solo da noi, già in serata potremo essere salvi, ma non voglio vedere rilassamenti: ci aspettano tre partite tutte importanti, mi piacerebbe finire bene questo campionato, cominciando da lunedì, nonostante qualche assenza importante». Incontriamo la squadra che forse ha giocato meglio, sappiamo la forza che ha soprattutto a casa sua. Non diamogli possibilità in avanti, perché hanno meccanismi straordinari, attaccano gli spazi come nessuno: vorrei vedere un’Atalanta tonica e brava che possa mettere in difficoltà i partenopei dove sono perforabili». Un ritorno mai senza sentimento quello del tecnico friulano, per un lustro sotto il Vesuvio e rimasto nel cuore dei tifosi azzurri. «Un conto è l’affetto per chi mi ha dimostrato sempre grande riconoscenza e mi vuole bene: resta una bella storia che abbiamo vissuto insieme, tornare dalla C alla A volle dire riacquistare dignità calcistica. Ma non dimentico che alleno l’Atalanta e devo farlo con piglio e motivazioni giuste come ho fatto con tutte le altre, mi piacerebbe fare vedere di che pasta siamo fatti». In ottica formazione qualche chance per il difensore albanese Djimsiti. «A gennaio non c’è stata l’opportunità di sistemare altri difensori e lui è stato penalizzato. Farà parte della Nazionale albanese per l’Europeo, ma lo stesso De Biasi vorrebbe che i suoi giocatori avessero qualche partita nelle gambe; per noi potrebbe essere l’opportunità giusta per vederlo all’opera». Un pensiero speciale il tecnico ce l’ha anche per uno dei suoi ragazzi che ha visto crescere, al quale ha dato fiducia prima di vederlo passare tra le fila napoletane a gennaio, Alberto Grassi. «Spero che esordisca con noi, non ha ancora fatto un minuto e non vorrei che finisse la stagione senza giocare, ma questo è un mio desiderio avendolo cresciuto, non c’entra niente con le scelte di Sarri».
-Reja e il sondaggio: «Grazie ai tifosi» A Napoli potrebbe lanciare Djimsiti Un attestato di stima apprezzato, ma senza sbilanciarsi sulla continuazione della sua carriera a Bergamo. Il tecnico dell’Atalanta Edy Reja, a due giorni dal match con il Napoli in programma nella serata di lunedì 2 maggio, ringrazia i tifosi atalantini che lo hanno votato nel sondaggio del sito internet de L’Eco di Bergamo (si sono espressi quasi in 3 mila e il 39% lo vorrebbe ancora sulla panchina nerazzurra). «Mi fa piacere, sono stato apprezzato per il lavoro fatto, per gli atteggiamenti, m’interessava avere un rapporto con la gente di Bergamo positivo: ci assomigliamo molto come mentalità, è un’altra bella conoscenza della mia esperienza in giro per l’Italia, per il rapporto morale che si è instaurato con questa città. T utte le volte che s’inizia a parlare di contratto mi è andata male: prima finiamo bene, poi ci siederemo insieme alla società e ne parleremo con tranquillità, tutte le voci che sono uscite adesso non m’interessano». Esauriti i complimenti e i pensieri al futuro ecco un impegno tosto, durissimo contro una formazione ancora in corsa per la difesa del secondo posto, il tutto in una lotta salvezza che ancora vede in gioco solo per una questione matematica la stessa squadra nerazzurra. «Non dipende solo da noi, già in serata potremo essere salvi, ma non voglio vedere rilassamenti: ci aspettano tre partite tutte importanti, mi piacerebbe finire bene questo campionato, cominciando da lunedì, nonostante qualche assenza importante». Incontriamo la squadra che forse ha giocato meglio, sappiamo la forza che ha soprattutto a casa sua. Non diamogli possibilità in avanti, perché hanno meccanismi straordinari, attaccano gli spazi come nessuno: vorrei vedere un’Atalanta tonica e brava che possa mettere in difficoltà i partenopei dove sono perforabili». Un ritorno mai senza sentimento quello del tecnico friulano, per un lustro sotto il Vesuvio e rimasto nel cuore dei tifosi azzurri. «Un conto è l’affetto per chi mi ha dimostrato sempre grande riconoscenza e mi vuole bene: resta una bella storia che abbiamo vissuto insieme, tornare dalla C alla A volle dire riacquistare dignità calcistica. Ma non dimentico che alleno l’Atalanta e devo farlo con piglio e motivazioni giuste come ho fatto con tutte le altre, mi piacerebbe fare vedere di che pasta siamo fatti». In ottica formazione qualche chance per il difensore albanese Djimsiti. «A gennaio non c’è stata l’opportunità di sistemare altri difensori e lui è stato penalizzato. Farà parte della Nazionale albanese per l’Europeo, ma lo stesso De Biasi vorrebbe che i suoi giocatori avessero qualche partita nelle gambe; per noi potrebbe essere l’opportunità giusta per vederlo all’opera». Un pensiero speciale il tecnico ce l’ha anche per uno dei suoi ragazzi che ha visto crescere, al quale ha dato fiducia prima di vederlo passare tra le fila napoletane a gennaio, Alberto Grassi. «Spero che esordisca con noi, non ha ancora fatto un minuto e non vorrei che finisse la stagione senza giocare, ma questo è un mio desiderio avendolo cresciuto, non c’entra niente con le scelte di Sarri».