Era ricercato insieme ad altre due persone, da tre procure e per motivi diversi: si sono rifugiati in Kenya, dove sono stati arrestati sabato scorso in un blitz antidroga della polizia. Stefano Poli, 71 anni nativo di Gorno e residente a Clusone, pregiudicato per truffa e bancarotta fraudolenta, era scomparso da circa un anno, quando la Cassazione aveva confermato in via definitiva una condanna a 5 anni emessa in primo grado dal Tribunale di Milano per frode fiscale e bancarotta fraudolenta e confermata in appello. Su di lui, volto noto in Val Seriana (amava girare con auto di grossa cilindrata) ma soprattutto alle Fiamme Gialle di Clusone, pendono una serie di pene concorrenti e un procedimento che lo vede indagato dalla procura di Milano per una frode fiscale da 10 milioni di euro commessa con una società di Ghisalba. Su di lui era stato spiccato un mandato di cattura internazionale emesso dalla procura di Milano. Insieme a Mario Mele, il «re della discoteche sarde», e Alberto Fulvio Leone, 68 anni, genovese, latitante, Stefano Poli è stato arrestato a Mombasa con tre chili di eroina, due pistole e 20 mila euro in contanti. Le autorità locali, in una conferenza stampa, li hanno definiti «i baroni della droga». Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. Secondo le accuse avrebbero gestito un vasto traffico di cocaina ed eroina destinato ai locali notturni di Malindi. «Agivano come un clan mafioso e nelle prossime settimane saranno estradati in Italia», ha assicurato Philip Tuimur, capo della polizia locale. Poli risultava latitante da circa un anno e mai, prima d' ora, aveva avuto a che fare con la droga. La sua specialità erano le frodi fiscali. Nell' aprile 2016 era stato pure denunciato dalla Guardia di finanza di Clusone insieme ad altre quattro persone per false fatturazioni.
Era ricercato insieme ad altre due persone, da tre procure e per motivi diversi: si sono rifugiati in Kenya, dove sono stati arrestati sabato scorso in un blitz antidroga della polizia. Stefano Poli, 71 anni nativo di Gorno e residente a Clusone, pregiudicato per truffa e bancarotta fraudolenta, era scomparso da circa un anno, quando la Cassazione aveva confermato in via definitiva una condanna a 5 anni emessa in primo grado dal Tribunale di Milano per frode fiscale e bancarotta fraudolenta e confermata in appello. Su di lui, volto noto in Val Seriana (amava girare con auto di grossa cilindrata) ma soprattutto alle Fiamme Gialle di Clusone, pendono una serie di pene concorrenti e un procedimento che lo vede indagato dalla procura di Milano per una frode fiscale da 10 milioni di euro commessa con una società di Ghisalba. Su di lui era stato spiccato un mandato di cattura internazionale emesso dalla procura di Milano. Insieme a Mario Mele, il «re della discoteche sarde», e Alberto Fulvio Leone, 68 anni, genovese, latitante, Stefano Poli è stato arrestato a Mombasa con tre chili di eroina, due pistole e 20 mila euro in contanti. Le autorità locali, in una conferenza stampa, li hanno definiti «i baroni della droga». Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio. Secondo le accuse avrebbero gestito un vasto traffico di cocaina ed eroina destinato ai locali notturni di Malindi. «Agivano come un clan mafioso e nelle prossime settimane saranno estradati in Italia», ha assicurato Philip Tuimur, capo della polizia locale. Poli risultava latitante da circa un anno e mai, prima d' ora, aveva avuto a che fare con la droga. La sua specialità erano le frodi fiscali. Nell' aprile 2016 era stato pure denunciato dalla Guardia di finanza di Clusone insieme ad altre quattro persone per false fatturazioni.