Successo sotto ogni punto di vista per la prima di Anna Bolena, opera lirica di Donizetti, il cui allestimento ha riscosso apprezzamento unanime. La prospettiva di assistere a tre ore e mezza di opera, avrebbe spaventato chiunque appassionati più accaniti e masochisti a parte, invece L'Anna Bolena di Donizetti in versione integrale secondo l'edizione critica curata da Paolo Fabbri della Fondazione Donizetti,ha sorpreso tutti per la freschezza, la dinamicità, la forza e l'intensità mostrata. Il pubblico entusiasta ne ha decretato il successo con applausi a ogni cambio di scena e con lungo e convinto abbraccio finale. Erano tanti gli elementi che rendevano alta l'attesa per questo debutto: il ritorno a Bergamo del direttore d'orchestra orobico, applauditissimo, Corrado Rovaris, ma anche di Alex Esposito altro figlio della nostra terra molto a suo agio nei panni di Enrico VIII. E poi tutto il cast eccellente a partire da Carmela Remigio nel ruolo di Anna, il tenore Maxim Mironov nei panni di Riccardo Percy, Sofia Solovij in Giovanna Seymour, Manuela Custer nel ruolo di Smeton e Gabriele Sagona altro bergamasco in Lord Rochfort. Un Donizetti che torna fedele all'origine e che la regia di Alessandro Talevi, in un'atmosfera sempre cupa, riesce nell'intento di far emergere l'aspetto più psicologico e emozionale dei personaggi. Un momento che resterà un passaggio cardine dell'opera di donizettizazione della città fortemente voluta dal direttore artistico Francesco Micheli.
Successo sotto ogni punto di vista per la prima di Anna Bolena, opera lirica di Donizetti, il cui allestimento ha riscosso apprezzamento unanime. La prospettiva di assistere a tre ore e mezza di opera, avrebbe spaventato chiunque appassionati più accaniti e masochisti a parte, invece L'Anna Bolena di Donizetti in versione integrale secondo l'edizione critica curata da Paolo Fabbri della Fondazione Donizetti,ha sorpreso tutti per la freschezza, la dinamicità, la forza e l'intensità mostrata. Il pubblico entusiasta ne ha decretato il successo con applausi a ogni cambio di scena e con lungo e convinto abbraccio finale. Erano tanti gli elementi che rendevano alta l'attesa per questo debutto: il ritorno a Bergamo del direttore d'orchestra orobico, applauditissimo, Corrado Rovaris, ma anche di Alex Esposito altro figlio della nostra terra molto a suo agio nei panni di Enrico VIII. E poi tutto il cast eccellente a partire da Carmela Remigio nel ruolo di Anna, il tenore Maxim Mironov nei panni di Riccardo Percy, Sofia Solovij in Giovanna Seymour, Manuela Custer nel ruolo di Smeton e Gabriele Sagona altro bergamasco in Lord Rochfort. Un Donizetti che torna fedele all'origine e che la regia di Alessandro Talevi, in un'atmosfera sempre cupa, riesce nell'intento di far emergere l'aspetto più psicologico e emozionale dei personaggi. Un momento che resterà un passaggio cardine dell'opera di donizettizazione della città fortemente voluta dal direttore artistico Francesco Micheli.