E' difficile crederlo, ma ci sono pendolari in condizioni peggiori di quelli di cui narriamo quasi quotidianamente le disavventure: sono coloro che si devono muovere nelle regioni del Sud, dove l'età media dei treni è più alta (oltre 19 anni a fronte dei 12,4 del Nord), e dove gli investimenti per il trasporto ferroviario sono diminuiti. Il quadro emerge dall'annuale rapporto "Pendolaria", stilato da Legambiente. Ciò che appare chiaro è che là dove sono stati più importanti gli investimenti nel settore, è aumentato il numero di chi sceglie di muoversi in treno. In Lombardia viaggiano ogni giorno su ferrovie locali e regionali 750mila persone. Due stazioni della nostra provincia si trovano su alcune delle tratte più frequentate in Italia: La Treviglio-Varese via Milano, la Treviglio-Milano-Novara e la Bergamo-Milano via Carnate. La Lombardia ha costantemente aumentato l'investimento per il trasporto ferroviario: insieme a Valle d'Aosta e Puglia la nostra è stata l'unica regione ad avere stanziato più dell'1% del bilancio per i pendolari. Tutto bene, quindi? Evidentemente no, come ben sanno le involontarie vittime di quotidiani disservizi: secondo Legambiente, è necessaria una maggiore attenzione al servizio (prova ne sia il fatto che la nostra regione è quella che nel 2017 ha pagato le penali più alte per i disagi subiti dall'utenza). Il numero di nuovi convogli in arrivo da qui al 2025 è sicuramente un passo nella giusta direzione. Resta molto da fare. Tra le priorità, Legambiente indica l'avvio del raddoppio della Bergamo-Seregno: i lavori dovrebbero iniziare nel 2021; il costo è di 1 miliardo di euro, ma al momento sono disponibili solo 83 milioni. Una notizia positiva che riguarda la provincia orobica c'è, ed è quella relativa alla TEB, che viaggia su linee ferroviarie dismesse: oltre 3milioni 700mila passeggeri sono lì a confermarlo. Giudizio positivo di Legambiente anche per la linea C dell'ATB, completamente elettrica.
E' difficile crederlo, ma ci sono pendolari in condizioni peggiori di quelli di cui narriamo quasi quotidianamente le disavventure: sono coloro che si devono muovere nelle regioni del Sud, dove l'età media dei treni è più alta (oltre 19 anni a fronte dei 12,4 del Nord), e dove gli investimenti per il trasporto ferroviario sono diminuiti. Il quadro emerge dall'annuale rapporto "Pendolaria", stilato da Legambiente. Ciò che appare chiaro è che là dove sono stati più importanti gli investimenti nel settore, è aumentato il numero di chi sceglie di muoversi in treno. In Lombardia viaggiano ogni giorno su ferrovie locali e regionali 750mila persone. Due stazioni della nostra provincia si trovano su alcune delle tratte più frequentate in Italia: La Treviglio-Varese via Milano, la Treviglio-Milano-Novara e la Bergamo-Milano via Carnate. La Lombardia ha costantemente aumentato l'investimento per il trasporto ferroviario: insieme a Valle d'Aosta e Puglia la nostra è stata l'unica regione ad avere stanziato più dell'1% del bilancio per i pendolari. Tutto bene, quindi? Evidentemente no, come ben sanno le involontarie vittime di quotidiani disservizi: secondo Legambiente, è necessaria una maggiore attenzione al servizio (prova ne sia il fatto che la nostra regione è quella che nel 2017 ha pagato le penali più alte per i disagi subiti dall'utenza). Il numero di nuovi convogli in arrivo da qui al 2025 è sicuramente un passo nella giusta direzione. Resta molto da fare. Tra le priorità, Legambiente indica l'avvio del raddoppio della Bergamo-Seregno: i lavori dovrebbero iniziare nel 2021; il costo è di 1 miliardo di euro, ma al momento sono disponibili solo 83 milioni. Una notizia positiva che riguarda la provincia orobica c'è, ed è quella relativa alla TEB, che viaggia su linee ferroviarie dismesse: oltre 3milioni 700mila passeggeri sono lì a confermarlo. Giudizio positivo di Legambiente anche per la linea C dell'ATB, completamente elettrica.