Lavoro nero, caporalato, pizzo: termini che siamo portati ad attribuire ad altre zone del nostro Paese, e che invece sono presenti e ben radicate anche in terra bergamasca. Soprattutto laddove l'impegno di manodopera straniera - e quindi più fragile - è maggiormente consistente, si annidano rischi di situazioni che spesso sono al confine con l'illegalità. La denuncia è ribadita da Antonio Scaini, recentemente eletto segretario generale della Fit Cisl di Bergamo, il sindacato che si occupa della categoria dei lavoratori dei trasporti e dei servizi. "Sono state centinaia le segnalazioni di comportamenti illeciti, ma la paura di perdere il posto, o di reazioni ancor più gravi, ci ha finora impedito di intervenire in misura massiccia', ha continuato Scaini, che invita a una sorveglianza sempre più attenta non solo da parte dei lavoratori.
Lavoro nero, caporalato, pizzo: termini che siamo portati ad attribuire ad altre zone del nostro Paese, e che invece sono presenti e ben radicate anche in terra bergamasca. Soprattutto laddove l'impegno di manodopera straniera - e quindi più fragile - è maggiormente consistente, si annidano rischi di situazioni che spesso sono al confine con l'illegalità. La denuncia è ribadita da Antonio Scaini, recentemente eletto segretario generale della Fit Cisl di Bergamo, il sindacato che si occupa della categoria dei lavoratori dei trasporti e dei servizi. "Sono state centinaia le segnalazioni di comportamenti illeciti, ma la paura di perdere il posto, o di reazioni ancor più gravi, ci ha finora impedito di intervenire in misura massiccia', ha continuato Scaini, che invita a una sorveglianza sempre più attenta non solo da parte dei lavoratori.