Un investimento per lo sviluppo o un salasso per la collettività? A far sorgere questo dubbio rispetto alla Passerella di Christo è stato il Codacons. L'associazione dei consumatori ha depositato una denuncia alla Procura contabile, e la Corte dei Conti ha aperto un'indagine relativa ai costi sostenuti dagli enti locali per l'organizzazione dell'evento che aveva al centro l'installazione dell'artista bulgaro. "A partire dall'inaugurazione dell'opera - si legge in un comunicato dell'associazione - "si registrarono disagi su più fronti, che hanno causato costi non indifferenti a carico della collettività: dai servizi di soccorso alle evacuazioni e al blocco dei treni, passando per la gestione della sicurezza e dell'ordine pubblico". Costi che secondo il Codacons potrebbero rappresentare uno spreco di denaro pubblico. Non va dimenticato che proprio Christo aveva garantito che tutte le spese sarebbero state a suo carico. Rincara la dose Legambiente, che già a fine luglio in una nota aveva lamentato come "nessun dato" fosse stato "reso noto dai committenti pubblici dell'opera di Christo, cioè dal Governo, dalla Regione, dalle Provincie di Brescia e di Bergamo e dalla Comunità Montana". In effetti la società di consulenza dell'organizzazione, la Marketing Communication JFC, ha reso noti i benefici derivanti dall'evento. "Il lago d'Iseo è più conosciuto nel mondo", afferma Dario Balotta di Legambiente, "ma a quale prezzo non si sa ancora o, forse, lo si saprà grazie alla Corte dei Conti".
Un investimento per lo sviluppo o un salasso per la collettività? A far sorgere questo dubbio rispetto alla Passerella di Christo è stato il Codacons. L'associazione dei consumatori ha depositato una denuncia alla Procura contabile, e la Corte dei Conti ha aperto un'indagine relativa ai costi sostenuti dagli enti locali per l'organizzazione dell'evento che aveva al centro l'installazione dell'artista bulgaro. "A partire dall'inaugurazione dell'opera - si legge in un comunicato dell'associazione - "si registrarono disagi su più fronti, che hanno causato costi non indifferenti a carico della collettività: dai servizi di soccorso alle evacuazioni e al blocco dei treni, passando per la gestione della sicurezza e dell'ordine pubblico". Costi che secondo il Codacons potrebbero rappresentare uno spreco di denaro pubblico. Non va dimenticato che proprio Christo aveva garantito che tutte le spese sarebbero state a suo carico. Rincara la dose Legambiente, che già a fine luglio in una nota aveva lamentato come "nessun dato" fosse stato "reso noto dai committenti pubblici dell'opera di Christo, cioè dal Governo, dalla Regione, dalle Provincie di Brescia e di Bergamo e dalla Comunità Montana". In effetti la società di consulenza dell'organizzazione, la Marketing Communication JFC, ha reso noti i benefici derivanti dall'evento. "Il lago d'Iseo è più conosciuto nel mondo", afferma Dario Balotta di Legambiente, "ma a quale prezzo non si sa ancora o, forse, lo si saprà grazie alla Corte dei Conti".