Una sottovalutazione del rischio. A questo può essere imputata gran parte degli infortuni sul lavoro, dagli esiti anche fatali, che si verificano in maniera crescente anche nella nostra provincia. Una tendenza in ascesa (sono 21 a oggi, in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Le norme esistono, l'Ats verifica che vengano rispettate (anche se i sindacati ribadiscono la necessità che aumenti il numero degli ispettori, giudicati insufficienti), ma non basta. A un anno dalla firma in Prefettura del protocollo d'intesa per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, 39 organizzazioni del territorio hanno partecipato a un incontro coordinato dal prefetto Elisabetta Margiacchi, con il direttore generale dell'Azienda per la Tutela della Salute Mara Azzi e il dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale Patrizia Graziani: buone pratiche esistono, ma evidentemente non sono sufficienti.
Una sottovalutazione del rischio. A questo può essere imputata gran parte degli infortuni sul lavoro, dagli esiti anche fatali, che si verificano in maniera crescente anche nella nostra provincia. Una tendenza in ascesa (sono 21 a oggi, in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Le norme esistono, l'Ats verifica che vengano rispettate (anche se i sindacati ribadiscono la necessità che aumenti il numero degli ispettori, giudicati insufficienti), ma non basta. A un anno dalla firma in Prefettura del protocollo d'intesa per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, 39 organizzazioni del territorio hanno partecipato a un incontro coordinato dal prefetto Elisabetta Margiacchi, con il direttore generale dell'Azienda per la Tutela della Salute Mara Azzi e il dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale Patrizia Graziani: buone pratiche esistono, ma evidentemente non sono sufficienti.