Incendio doloso, detenzione e porto illegale di bombe molotov e evasione sono le accuse. Cinque gli arrestati fra Bergamo, Milano e Napoli, di cui quattro in carcere e uno con obbligo di dimora. L'operazione denominata "Park on fire" nasce dai due incendi dolosi del giugno 2017 ai parcheggi Azzurro Park e Blu Parking, situati a Grassobbio nelle immediate vicinanze dello scalo di Orio al Serio e in cui andarono completamente distrutte dalle fiamme complessivamente 53 auto. In entrambe le circostanze, i rilievi condotti sul posto dalla Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri hanno consentito di stabilire l'impiego di bottiglie incendiarie, 8 delle quali, ancora integre, sono state rinvenute e sequestrate in un'aiuola a circa 300 metri dall''Azzurro Park'. Le indagini, in particolare, hanno permesso di accertare l'esistenza di un sodalizio criminale, il cui vertice operativo è un pregiudicato di origini napoletane, Giuseppe La Manna di 36 anni, residente a Bergamo e tuttora ai domiciliari, ex dipendente della società 'Azzurro Parking srl' nonché amministratore della società 'Orio Big Parking srl', che gestisce aree di parcheggio a Seriate e Grassobbio. Individuati anche i tre ucraini, Georgii Prekob, 35enne, Dmytro Lazurko, 41enne, e Andrii Chubaiko, 30enne, domiciliati nel milanese e 'ingaggiati' da un cugino del principale indagato. Sono gli esecutori materiali degli incendi, e furono pagati complessivamente 750 euro. Gli incendi avevano lo scopo di intimidire i titolari dei parcheggi insistenti nella zona aeroportuale, al fine di imporre i prezzi stabiliti dal sodalizio criminale e alterare la concorrenza di mercato. Mentre gli ignari clienti erano in viaggio inoltre, alle loro auto succedeva di tutto. Venivano utilizzate per uso privato, multate.
Incendio doloso, detenzione e porto illegale di bombe molotov e evasione sono le accuse. Cinque gli arrestati fra Bergamo, Milano e Napoli, di cui quattro in carcere e uno con obbligo di dimora. L'operazione denominata "Park on fire" nasce dai due incendi dolosi del giugno 2017 ai parcheggi Azzurro Park e Blu Parking, situati a Grassobbio nelle immediate vicinanze dello scalo di Orio al Serio e in cui andarono completamente distrutte dalle fiamme complessivamente 53 auto. In entrambe le circostanze, i rilievi condotti sul posto dalla Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri hanno consentito di stabilire l'impiego di bottiglie incendiarie, 8 delle quali, ancora integre, sono state rinvenute e sequestrate in un'aiuola a circa 300 metri dall''Azzurro Park'. Le indagini, in particolare, hanno permesso di accertare l'esistenza di un sodalizio criminale, il cui vertice operativo è un pregiudicato di origini napoletane, Giuseppe La Manna di 36 anni, residente a Bergamo e tuttora ai domiciliari, ex dipendente della società 'Azzurro Parking srl' nonché amministratore della società 'Orio Big Parking srl', che gestisce aree di parcheggio a Seriate e Grassobbio. Individuati anche i tre ucraini, Georgii Prekob, 35enne, Dmytro Lazurko, 41enne, e Andrii Chubaiko, 30enne, domiciliati nel milanese e 'ingaggiati' da un cugino del principale indagato. Sono gli esecutori materiali degli incendi, e furono pagati complessivamente 750 euro. Gli incendi avevano lo scopo di intimidire i titolari dei parcheggi insistenti nella zona aeroportuale, al fine di imporre i prezzi stabiliti dal sodalizio criminale e alterare la concorrenza di mercato. Mentre gli ignari clienti erano in viaggio inoltre, alle loro auto succedeva di tutto. Venivano utilizzate per uso privato, multate.