I dati dell'Inps elaborati dalla Cisl di Bergamo tracciano un bilancio dell'anno appena trascorso di 146 pensionati in più in tutta la provincia bergamasca per un totale aggiornato di 321 mila, in maggioranza donne, per quello che possiamo definire un aumento davvero minimo. 326 milioni di euro di pensioni sono arrivati a Bergamo, quasi 10 in più rispetto allo scorso anno, ma nelle tasche l'aumento è stato solo del 3%, 50-60 euro per una media di poco superiore ai mille euro al mese senza dimenticare che restano ancora le tasse da pagare, tra Irpef, addizionali comunali e regionali e compagnia bella, con gli uomini che percepiscono praticamente il doppio delle pensioni delle donne. Il paradosso è che aumentano invece le pensioni d'oro del 20% negli ultimi tre anni, vale a dire gli assegni mensili che superano i 5mila euro, saliti esattamente a 1.116 con solo 33 donne. Un terzo di loro vive in città: sono essenzialmente pensioni di vecchiaia, di dirigenti e liberi professionisti. E' uno dei riflessi della Legge Fornero che premia chi lavora di più e versa più contributi, anche se va detto che chi prende questi soldi di pensione guadagnava di più quando lavorava.
I dati dell'Inps elaborati dalla Cisl di Bergamo tracciano un bilancio dell'anno appena trascorso di 146 pensionati in più in tutta la provincia bergamasca per un totale aggiornato di 321 mila, in maggioranza donne, per quello che possiamo definire un aumento davvero minimo. 326 milioni di euro di pensioni sono arrivati a Bergamo, quasi 10 in più rispetto allo scorso anno, ma nelle tasche l'aumento è stato solo del 3%, 50-60 euro per una media di poco superiore ai mille euro al mese senza dimenticare che restano ancora le tasse da pagare, tra Irpef, addizionali comunali e regionali e compagnia bella, con gli uomini che percepiscono praticamente il doppio delle pensioni delle donne. Il paradosso è che aumentano invece le pensioni d'oro del 20% negli ultimi tre anni, vale a dire gli assegni mensili che superano i 5mila euro, saliti esattamente a 1.116 con solo 33 donne. Un terzo di loro vive in città: sono essenzialmente pensioni di vecchiaia, di dirigenti e liberi professionisti. E' uno dei riflessi della Legge Fornero che premia chi lavora di più e versa più contributi, anche se va detto che chi prende questi soldi di pensione guadagnava di più quando lavorava.