La Chiesa di Bergamo ha celebrato il rito di chiusura del Giubileo della misericordia. In Duomo il vescovo Beschi insieme ai vicari locali di tutta la diocesi e ai sacerdoti delle chiese giubilari dopo 12 mesi ha chiuso la Porta Santa, la Porta derlla MIsericordia. Un gesto simbolico molto forte, Cristo è la porta della Misericordia di Dio. Il vescovo è commosso all'inizio della cerimonia. La misericordia, cuore dell'Anno Santo proclamato da Papa Francesco, è stata al centro delle molte celebrazioni che in questo anno hanno arricchito il cammino della diocesi, dei vicariati e delle parrocchie. Diversi momenti giubilari nell'anno hanno contribuito a diffondere lo spirito della Misericordia: l'incontro coi carcerati, con i malati, con i giovani. Nell'omelia monsignor Beschi ha sottolineato come non ci debba essere separazione fra il cuore e le opere. Un richiamo forte all'accoglienza, segno di misericordia. Alla celebrazione, oltre alle autorità militari e civili, anche i rappresentanti delle diverse realtà che si occupano di carità nella nostra diocesi. Simona Befani
La Chiesa di Bergamo ha celebrato il rito di chiusura del Giubileo della misericordia. In Duomo il vescovo Beschi insieme ai vicari locali di tutta la diocesi e ai sacerdoti delle chiese giubilari dopo 12 mesi ha chiuso la Porta Santa, la Porta derlla MIsericordia. Un gesto simbolico molto forte, Cristo è la porta della Misericordia di Dio. Il vescovo è commosso all'inizio della cerimonia. La misericordia, cuore dell'Anno Santo proclamato da Papa Francesco, è stata al centro delle molte celebrazioni che in questo anno hanno arricchito il cammino della diocesi, dei vicariati e delle parrocchie. Diversi momenti giubilari nell'anno hanno contribuito a diffondere lo spirito della Misericordia: l'incontro coi carcerati, con i malati, con i giovani. Nell'omelia monsignor Beschi ha sottolineato come non ci debba essere separazione fra il cuore e le opere. Un richiamo forte all'accoglienza, segno di misericordia. Alla celebrazione, oltre alle autorità militari e civili, anche i rappresentanti delle diverse realtà che si occupano di carità nella nostra diocesi. Simona Befani