Carica di significati e di commozione la cerimonia del Giubileo dei sacerdoti celebrata dal vescovo di Bergamo. Circondato da oltre cinquecento preti, dopo aver proposto una riflessione sulla figura del sacerdote illuminata dalla misericordia, tema portante dell'Anno Santo, monsignor Beschi ha rivolto una preghiera al Crocifisso, nella quale ha chiesto perdono dei peccati e delle mancanze della Chiesa di Bergamo e dei suoi preti. "Domandiamo insieme pietà per i nostri peccati nascosti", ha detto il Vescovo, "per quelli che stanno davanti agli occhi, per quelli personali e per quelli che ci han visto tristemente anche se inconsapevolmente complici". E ancora: "Manifestiamo pentimento per superbe immunità, per sicurezze ostentate, per il sottile gusto del potere". Nella sua preghiera, monsignor Beschi ha aggiunto: "Chiediamo pietà a te e ai piccoli per gli scandali di nostre azioni devastanti, per le giustificazioni pretestuose e le difese ingiustificabili", chiudendo la sua preghiera con una richiesta: "Chiediamo umilmente la pace, per essere uomini di pace". Nella sua meditazione, monsignor Beschi ha esortato i preti a evitare il rischio di cadere nell'idea del prete come 'funzionario appassionato'; come 'ministro del culto a tempo e responsabilità limitata', con la definizione di spazi privati - anche moralmente- scavati nelle pieghe della missione. Al termine della mattinata, al Battistero di Piazza Duomo i sacerdoti hanno rinnovato le promesse battesimali e sacerdotali, quindi preceduti da monsignor Beschi sono entrati in processione in Cattedrale attraverso la Porta della Misericordia per celebrare il loro Giubileo.
Carica di significati e di commozione la cerimonia del Giubileo dei sacerdoti celebrata dal vescovo di Bergamo. Circondato da oltre cinquecento preti, dopo aver proposto una riflessione sulla figura del sacerdote illuminata dalla misericordia, tema portante dell'Anno Santo, monsignor Beschi ha rivolto una preghiera al Crocifisso, nella quale ha chiesto perdono dei peccati e delle mancanze della Chiesa di Bergamo e dei suoi preti. "Domandiamo insieme pietà per i nostri peccati nascosti", ha detto il Vescovo, "per quelli che stanno davanti agli occhi, per quelli personali e per quelli che ci han visto tristemente anche se inconsapevolmente complici". E ancora: "Manifestiamo pentimento per superbe immunità, per sicurezze ostentate, per il sottile gusto del potere". Nella sua preghiera, monsignor Beschi ha aggiunto: "Chiediamo pietà a te e ai piccoli per gli scandali di nostre azioni devastanti, per le giustificazioni pretestuose e le difese ingiustificabili", chiudendo la sua preghiera con una richiesta: "Chiediamo umilmente la pace, per essere uomini di pace". Nella sua meditazione, monsignor Beschi ha esortato i preti a evitare il rischio di cadere nell'idea del prete come 'funzionario appassionato'; come 'ministro del culto a tempo e responsabilità limitata', con la definizione di spazi privati - anche moralmente- scavati nelle pieghe della missione. Al termine della mattinata, al Battistero di Piazza Duomo i sacerdoti hanno rinnovato le promesse battesimali e sacerdotali, quindi preceduti da monsignor Beschi sono entrati in processione in Cattedrale attraverso la Porta della Misericordia per celebrare il loro Giubileo.