Nell'ottica del risparmio si cercano soluzioni che possano contingentare i consumi. Ed anche la scuola è entrata nel vortice delle discussioni. La scuola con la settimana corta, cinque giorni da lunedì al venerdì con quattro giorni da sei ore e uno da otto ore. Sabato e domenica a casa.
Al momento sono più ragionamenti che altro, ma meritano di essere compresi.
Da un lato la realtà: la scuola è inizita da qualche giorno e ogni dirigente scolastico ha già programmato turni, orari e didattica. Operazioni che richiedono tempo e un bilancino da farmacista per far quadrare tutto e tutti. Quindi una modifica comporterebbe tempo e incognite.
Dall'altro c'è il passato recente, che ha insegnato che nulla è impossibile e la flessibilità, pur faticosa, alla fine è fattibile. Covid docet.
Realisticamente però vorrebbe dire chiedere a ogni dirigente di azzerare il lavoro e ragionare su doppi turni di lavoro, con buona pace dei sindacati. Una ipotesi fattibile, come ha scelto di fare il Vittorio Emanuele, ma che al momento non sembra così scontata per l'intero mondo scuola.
Quello del Vittorio Emanuele al momento resta un esempio virtuoso di esercizio di autonomia scolastica di cui ogni istituto gode.
La settimana corta per tutti al momento pare lontana, a meno di imposizioni che arrivano dal governo, un governo che ha le ore contate.
Il servizio di Simona Befani
Nell'ottica del risparmio si cercano soluzioni che possano contingentare i consumi. Ed anche la scuola è entrata nel vortice delle discussioni. La scuola con la settimana corta, cinque giorni da lunedì al venerdì con quattro giorni da sei ore e uno da otto ore. Sabato e domenica a casa.
Al momento sono più ragionamenti che altro, ma meritano di essere compresi.
Da un lato la realtà: la scuola è inizita da qualche giorno e ogni dirigente scolastico ha già programmato turni, orari e didattica. Operazioni che richiedono tempo e un bilancino da farmacista per far quadrare tutto e tutti. Quindi una modifica comporterebbe tempo e incognite.
Dall'altro c'è il passato recente, che ha insegnato che nulla è impossibile e la flessibilità, pur faticosa, alla fine è fattibile. Covid docet.
Realisticamente però vorrebbe dire chiedere a ogni dirigente di azzerare il lavoro e ragionare su doppi turni di lavoro, con buona pace dei sindacati. Una ipotesi fattibile, come ha scelto di fare il Vittorio Emanuele, ma che al momento non sembra così scontata per l'intero mondo scuola.
Quello del Vittorio Emanuele al momento resta un esempio virtuoso di esercizio di autonomia scolastica di cui ogni istituto gode.
La settimana corta per tutti al momento pare lontana, a meno di imposizioni che arrivano dal governo, un governo che ha le ore contate.
Il servizio di Simona Befani