Si chiude con un applauso liberatorio, dopo la tensione degli ultimi giorni, un cammino durato dieci anni. A dire il vero tutto ha avuto origine addirittura negli anni '90, da un'idea di Gianni Carullo, storico del Comune di Bergamo. L'idea fu raccolta nel 2007 da Francesco Macario, allora assessore della Giunta Bruni. Da lì prese avvio il lavoro che portò il progetto ad espandersi inizialmente fino a Cipro, per attestarsi poi al Montenegro. Undici luoghi per altrettante città, in Italia e in due Paesi stranieri: un percorso che si sviluppa su oltre mille chilometri, che ha avuto sin dall'inizio il capoluogo orobico come capofila. La candidatura ufficiale è partita nel 2010: in quell'occasione venne creata l'associazione "Terre di San Marco" con l'obiettivo di coinvolgere la cittadinanza. Il rush finale parte nel 2016, quando l'Italia decide che le 'Opere di difesa veneziane' sarebbero state il bene su cui concentrare gli sforzi del ministero competente e della diplomazia del nostro Paese. Lo stesso anno arriva l'Abbraccio delle Mura, un evento da Guinness dei primati per coinvolgere il maggior numero di persone, uno dei requisiti fondamentali richiesti da UNESCO. Nel maggio di quest'anno le località vengono ridotte da undici a sei. Con il via libera di Cracovia, sale a 53 il numero dei siti UNESCO italiani (il nostro rimane il primo Paese al mondo per numero di siti Patrimonio dell'Umanità), undicesimo in Lombardia. Bergamo ora si veste a festa: i ponteggi posati per i lavori al viadotto di San Giacomo diventano cornice per un telo di 13 metri, che recita: 'Siamo Patrimonio mondiale UNESCO'. Su Porta san Giacomo sarà proiettato il logo UNESCO. La sigla dell'organismo della Nazioni Unite sarà visibile anche sui propilei di Porta Nuova, sui quali sventoleranno anche le bandiere Unesco.
Si chiude con un applauso liberatorio, dopo la tensione degli ultimi giorni, un cammino durato dieci anni. A dire il vero tutto ha avuto origine addirittura negli anni '90, da un'idea di Gianni Carullo, storico del Comune di Bergamo. L'idea fu raccolta nel 2007 da Francesco Macario, allora assessore della Giunta Bruni. Da lì prese avvio il lavoro che portò il progetto ad espandersi inizialmente fino a Cipro, per attestarsi poi al Montenegro. Undici luoghi per altrettante città, in Italia e in due Paesi stranieri: un percorso che si sviluppa su oltre mille chilometri, che ha avuto sin dall'inizio il capoluogo orobico come capofila. La candidatura ufficiale è partita nel 2010: in quell'occasione venne creata l'associazione "Terre di San Marco" con l'obiettivo di coinvolgere la cittadinanza. Il rush finale parte nel 2016, quando l'Italia decide che le 'Opere di difesa veneziane' sarebbero state il bene su cui concentrare gli sforzi del ministero competente e della diplomazia del nostro Paese. Lo stesso anno arriva l'Abbraccio delle Mura, un evento da Guinness dei primati per coinvolgere il maggior numero di persone, uno dei requisiti fondamentali richiesti da UNESCO. Nel maggio di quest'anno le località vengono ridotte da undici a sei. Con il via libera di Cracovia, sale a 53 il numero dei siti UNESCO italiani (il nostro rimane il primo Paese al mondo per numero di siti Patrimonio dell'Umanità), undicesimo in Lombardia. Bergamo ora si veste a festa: i ponteggi posati per i lavori al viadotto di San Giacomo diventano cornice per un telo di 13 metri, che recita: 'Siamo Patrimonio mondiale UNESCO'. Su Porta san Giacomo sarà proiettato il logo UNESCO. La sigla dell'organismo della Nazioni Unite sarà visibile anche sui propilei di Porta Nuova, sui quali sventoleranno anche le bandiere Unesco.