Non importa la complessità del testo, più l'emozione arriva al pubblico, più lascia un segno, più il teatro raggiunge il suo obiettivo. Così succede con il testo di Beckett, finale di partita nell'adattamento di Andrea Baracco. Un testo claustrofobico, come il luogo dove è ambientato: una stanza chiusa, fuori un mondo post atomico dove gli unici sopravvissuti sono Hamm e Clov, la coppia inossidabile Glauco Mauri e Roberto Sturno, insieme ai genitori mutilati che stanno nudi chiusi in una scatola, interpretati da Marcella Favilla e Marco Blanchi. Una sfida sempre complessa quella di mettere in scena Beckett ma a cui Mauri non si sottrae, anzi a 89 anni lo fa con un entusiasmo e una voglia di mettersi in gioco di un ragazzino. Roberto L. Vitali.
Non importa la complessità del testo, più l'emozione arriva al pubblico, più lascia un segno, più il teatro raggiunge il suo obiettivo. Così succede con il testo di Beckett, finale di partita nell'adattamento di Andrea Baracco. Un testo claustrofobico, come il luogo dove è ambientato: una stanza chiusa, fuori un mondo post atomico dove gli unici sopravvissuti sono Hamm e Clov, la coppia inossidabile Glauco Mauri e Roberto Sturno, insieme ai genitori mutilati che stanno nudi chiusi in una scatola, interpretati da Marcella Favilla e Marco Blanchi. Una sfida sempre complessa quella di mettere in scena Beckett ma a cui Mauri non si sottrae, anzi a 89 anni lo fa con un entusiasmo e una voglia di mettersi in gioco di un ragazzino. Roberto L. Vitali.