In tempi di crisi, non conoscono difficoltà le imprese che promettono soldi - e forse non è un caso. Tuttavia, in provincia di Bergamo si registra un calo del 2,4%. In generale in Lombardia nel corso degli ultimi due anni si è assistito a una diminuzione dei locali che ospitano attività di gioco d'azzardo: frutto, probabilmente, delle iniziative, anche istituzionali, che hanno puntato a una progressiva limitazione della diffusione di slot e simili, e a una restrizione degli orari in cui è possibile dedicarsi al gioco. Ricordiamo che il Comune di Bergamo, unico in Italia, ne vieta la pratica in tre fasce orarie: dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. La battaglia è comunque ancora lunga: sta infatti crescendo anche nella nostra regione il numero di attività che si dedicano alla gestione degli apparecchi mangiasoldi. Come dire: diminusicono i locali, ma i marchingegni vengono spostati dai luoghi che anche una normativa regionale considera i più sensibili (scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione per giovani e anziani), verso altri spazi. La nostra è la terza provincia in Lombardia per questo tipo di attività. Viviana Beccalossi, assessore regionale e coordinatrice della Giunta per il contrasto alle ludopatie, commentando i dati contenuti in una ricerca della Camera di Commercio di Milano, invita a continuare nella lotta a questo nemico, causa di gravissimo disagio anche nella nostra provincia, e promette per i prossimi mesi risorse per sostenere i Comuni che decidono di intraprendere la battaglia nei confronti del gioco d'azzardo.
In tempi di crisi, non conoscono difficoltà le imprese che promettono soldi - e forse non è un caso. Tuttavia, in provincia di Bergamo si registra un calo del 2,4%. In generale in Lombardia nel corso degli ultimi due anni si è assistito a una diminuzione dei locali che ospitano attività di gioco d'azzardo: frutto, probabilmente, delle iniziative, anche istituzionali, che hanno puntato a una progressiva limitazione della diffusione di slot e simili, e a una restrizione degli orari in cui è possibile dedicarsi al gioco. Ricordiamo che il Comune di Bergamo, unico in Italia, ne vieta la pratica in tre fasce orarie: dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. La battaglia è comunque ancora lunga: sta infatti crescendo anche nella nostra regione il numero di attività che si dedicano alla gestione degli apparecchi mangiasoldi. Come dire: diminusicono i locali, ma i marchingegni vengono spostati dai luoghi che anche una normativa regionale considera i più sensibili (scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione per giovani e anziani), verso altri spazi. La nostra è la terza provincia in Lombardia per questo tipo di attività. Viviana Beccalossi, assessore regionale e coordinatrice della Giunta per il contrasto alle ludopatie, commentando i dati contenuti in una ricerca della Camera di Commercio di Milano, invita a continuare nella lotta a questo nemico, causa di gravissimo disagio anche nella nostra provincia, e promette per i prossimi mesi risorse per sostenere i Comuni che decidono di intraprendere la battaglia nei confronti del gioco d'azzardo.