Daniela e Gianna non sono state ammazzate dalla stessa persona. Perde definitivamente peso l'ipotesi di un killer seriale che si aggira nella bergamasca. Pur non trascurando nulla, il procuratore capo di Bergamo Walter Mapelli tranquillizza e spegne quella che già dall'inizio per gli inquirenti era sembrata una ipotesi poco verosimile. Ma proprio per escludere anche quel poco, la procura aveva chiesto ai medici legali che hanno eseguito le autopsie di Gianna Del Gaudio e di Danile Roveri di comparare le ferite e verificare eventuali analogie. Ebbene da questa comparazione la conferma che non è stata la stessa mano ad uccidere Gianna e Daniela. I due omicidi non sono collegati nè collegabili. Diversi gli elementi che hanno portato a questa conclusione. Il primo. Gianna, uccisa il 26 agosto nella sua villetta a Seriate, è stata colpita più di una volta. Chi l'ha ammazzata, prima di sferrare il colpo mortale alla gola, l'ha ferita altre due volte, una al mento ed una al collo. Due ferite lievi, forse frutto di minaccia. Daniela, ammazzata nell'androne di casa a Colognola il 20 dicembre, invece è stata colpita una sola volta con un solo taglio profondissimo. Secondo elemento: Il taglio alla gola inferto a Daniela è orizzontale. Diagonale invece quello che ha ucciso Gianna. Un terzo elemento riguarda la profondità della ferita. L'arma con cui è stata sgozzata Gianna ha scalfito anche la spina dorsale. Quella che ha ucciso Daniela, invece, ha praticamente tranciato le vertebre della spina dorsale. Un colpo violentissimo e fatto con forza non comune. Simona Befani
Daniela e Gianna non sono state ammazzate dalla stessa persona. Perde definitivamente peso l'ipotesi di un killer seriale che si aggira nella bergamasca. Pur non trascurando nulla, il procuratore capo di Bergamo Walter Mapelli tranquillizza e spegne quella che già dall'inizio per gli inquirenti era sembrata una ipotesi poco verosimile. Ma proprio per escludere anche quel poco, la procura aveva chiesto ai medici legali che hanno eseguito le autopsie di Gianna Del Gaudio e di Danile Roveri di comparare le ferite e verificare eventuali analogie. Ebbene da questa comparazione la conferma che non è stata la stessa mano ad uccidere Gianna e Daniela. I due omicidi non sono collegati nè collegabili. Diversi gli elementi che hanno portato a questa conclusione. Il primo. Gianna, uccisa il 26 agosto nella sua villetta a Seriate, è stata colpita più di una volta. Chi l'ha ammazzata, prima di sferrare il colpo mortale alla gola, l'ha ferita altre due volte, una al mento ed una al collo. Due ferite lievi, forse frutto di minaccia. Daniela, ammazzata nell'androne di casa a Colognola il 20 dicembre, invece è stata colpita una sola volta con un solo taglio profondissimo. Secondo elemento: Il taglio alla gola inferto a Daniela è orizzontale. Diagonale invece quello che ha ucciso Gianna. Un terzo elemento riguarda la profondità della ferita. L'arma con cui è stata sgozzata Gianna ha scalfito anche la spina dorsale. Quella che ha ucciso Daniela, invece, ha praticamente tranciato le vertebre della spina dorsale. Un colpo violentissimo e fatto con forza non comune. Simona Befani