Un anno all'insegna della vivacità e dell'impegno su più fronti. La Gamec (Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Bergamo) inaugura il 2019 cercando di valorizzare tre talenti emergenti che affrontano con linguaggi nuovi, temi di attualità: sono Oscar Giaconia, Jacopo Miliani e Driant Zeneli.
Lo spazio Zero è dedicato a Oscar Giaconia, 40enne milanese che vive e lavora a Bergamo, alla sua prima personale in un museo. L’installazione è intitolata Hoysteria, una parola che racchiude tre parole diverse osteria, ostrica e isteria, tre contenitori che fittiziamente cercano racchiudere l'indicibile e il non rappresentabile.
Jacopo Milani, fiorentino classe '79, invece, è stato scelto per alcuni suoi video, Deserto del 2017 e Teorema, Teorema, Teorema del 2018, parti di un progetto dedicato a Pasolini e che rientrano nell’ambito della partecipazione della GAMeC ad «Artists’ Film International», il prestigioso network dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali, con artisti provenienti da tutto il mondo.
Infine nella sala proiezioni, in loop girano tre video di Driant Zeneli, albanese che vive tra Tirana e Milano dal titolo evocativo «When the dreams become ncessity», ovvero quando i sogni diventano necessità, in cui l'autore in prima persona cerca di realizzare tre desideri all'apparenza impossibili. Nonostante gli artisti propongano opere dai linguaggi diversi, alla base di tutti si può rintracciare un filo rosso comune, quello della gioia del fallimento e dell’ossessione del lavoro, come sottolinea Lorenzo Giusti direttore della Gamec. Le mostre, curate da Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni resteranno aperte sino al 24 febbraio.
Tutte le informazioni sulle mostre si possono trovare sul sito della Gamec.
Roberto L.Vitali
Un anno all'insegna della vivacità e dell'impegno su più fronti. La Gamec (Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Bergamo) inaugura il 2019 cercando di valorizzare tre talenti emergenti che affrontano con linguaggi nuovi, temi di attualità: sono Oscar Giaconia, Jacopo Miliani e Driant Zeneli.
Lo spazio Zero è dedicato a Oscar Giaconia, 40enne milanese che vive e lavora a Bergamo, alla sua prima personale in un museo. L’installazione è intitolata Hoysteria, una parola che racchiude tre parole diverse osteria, ostrica e isteria, tre contenitori che fittiziamente cercano racchiudere l'indicibile e il non rappresentabile.
Jacopo Milani, fiorentino classe '79, invece, è stato scelto per alcuni suoi video, Deserto del 2017 e Teorema, Teorema, Teorema del 2018, parti di un progetto dedicato a Pasolini e che rientrano nell’ambito della partecipazione della GAMeC ad «Artists’ Film International», il prestigioso network dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali, con artisti provenienti da tutto il mondo.
Infine nella sala proiezioni, in loop girano tre video di Driant Zeneli, albanese che vive tra Tirana e Milano dal titolo evocativo «When the dreams become ncessity», ovvero quando i sogni diventano necessità, in cui l'autore in prima persona cerca di realizzare tre desideri all'apparenza impossibili. Nonostante gli artisti propongano opere dai linguaggi diversi, alla base di tutti si può rintracciare un filo rosso comune, quello della gioia del fallimento e dell’ossessione del lavoro, come sottolinea Lorenzo Giusti direttore della Gamec. Le mostre, curate da Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni resteranno aperte sino al 24 febbraio.
Tutte le informazioni sulle mostre si possono trovare sul sito della Gamec.
Roberto L.Vitali