Niente fusione. Gli abitanti dell' Altopiano, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo attraverso il referendum hanno detto «no» in tutti e cinque i paesi coinvolti. 637 voti contrari alla fusione a Cerete contro 243 favorevoli; a Fino del Monte 397 contrari contro 269 favorevoli; a Onore 282 voti per il «no» contro 202 per il «sì»; a Rovetta vince il no con 1.359 voti contro i 713 per il «sì»; infine 221 i voti a favore del «no» a Songavazzo contro 206 per il «sì»: un messaggio forte e chiaro della popolazione, che non ha creduto nel progetto portato avanti dai cinque sindaci in carica, tutti eletti (o rieletti) nel 2014, che nel loro programma elettorale avevano inserito come obiettivo la fusione e la creazione di un Comune unico. Un referendum che ha visto molta più affluenza rispetto a quelli precedenti, ovviamente per la sua natura, perché interessava direttamente il destino della popolazione locale. Ha votato il 60% degli aventi diritto. Stefano Savoldelli, primo cittadino di Rovetta dal 2009, non nasconde il rammarico di quegli schiaccianti 1.359 «no» ma ammette «la percezione che ho avuto anche in molti amici e conoscenti è che "si sta bene così", il che, da un certo punto di vista, è anche lusinghiero.
Niente fusione. Gli abitanti dell' Altopiano, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo attraverso il referendum hanno detto «no» in tutti e cinque i paesi coinvolti. 637 voti contrari alla fusione a Cerete contro 243 favorevoli; a Fino del Monte 397 contrari contro 269 favorevoli; a Onore 282 voti per il «no» contro 202 per il «sì»; a Rovetta vince il no con 1.359 voti contro i 713 per il «sì»; infine 221 i voti a favore del «no» a Songavazzo contro 206 per il «sì»: un messaggio forte e chiaro della popolazione, che non ha creduto nel progetto portato avanti dai cinque sindaci in carica, tutti eletti (o rieletti) nel 2014, che nel loro programma elettorale avevano inserito come obiettivo la fusione e la creazione di un Comune unico. Un referendum che ha visto molta più affluenza rispetto a quelli precedenti, ovviamente per la sua natura, perché interessava direttamente il destino della popolazione locale. Ha votato il 60% degli aventi diritto. Stefano Savoldelli, primo cittadino di Rovetta dal 2009, non nasconde il rammarico di quegli schiaccianti 1.359 «no» ma ammette «la percezione che ho avuto anche in molti amici e conoscenti è che "si sta bene così", il che, da un certo punto di vista, è anche lusinghiero.