-Orologi, preziosi, monili di vario genere e denaro contante, per un valore di circa 200 mila euro, ritenuti il bottino di un furto messo a segno, lo scorso 8 aprile, nella villa del calciatore della Roma Radja Nainggolan. In quell'occasione il centrocampista giallorosso era uscito con la moglie per un paio di ore lasciando la casa incustodita e senza il sistema di allarme. La Polizia li ha trovati in una villetta di Lurano nella bergamasca, in via Papa Giovanni 16. L'inchiesta degli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio di Roma mirava a risalire agli autori di alcuni furti avvenuti nella capitale. Due telecamere in funzione nella casa del calciatore avevano filmato i ladri consentendo di risalire alla famiglia croata che abita nella villetta di Lurano. Gli investigatori sono riusciti a recuperare parte della refurtiva riconducibile a diversi furti in ville e appartamenti romani e che, in alcuni casi, era già stata trasferita in altre province per essere rivenduta. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Nadia Plastina e Roberta Capponi, sono ancora in corso per risalire all’esatta provenienza del materiale sequestrato e ricostruire le responsabilità degli autori e dei ricettatori.
-Orologi, preziosi, monili di vario genere e denaro contante, per un valore di circa 200 mila euro, ritenuti il bottino di un furto messo a segno, lo scorso 8 aprile, nella villa del calciatore della Roma Radja Nainggolan. In quell'occasione il centrocampista giallorosso era uscito con la moglie per un paio di ore lasciando la casa incustodita e senza il sistema di allarme. La Polizia li ha trovati in una villetta di Lurano nella bergamasca, in via Papa Giovanni 16. L'inchiesta degli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio di Roma mirava a risalire agli autori di alcuni furti avvenuti nella capitale. Due telecamere in funzione nella casa del calciatore avevano filmato i ladri consentendo di risalire alla famiglia croata che abita nella villetta di Lurano. Gli investigatori sono riusciti a recuperare parte della refurtiva riconducibile a diversi furti in ville e appartamenti romani e che, in alcuni casi, era già stata trasferita in altre province per essere rivenduta. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Nadia Plastina e Roberta Capponi, sono ancora in corso per risalire all’esatta provenienza del materiale sequestrato e ricostruire le responsabilità degli autori e dei ricettatori.