La procura ha aperto un fascicolo esplorativo sulla frana di Tavernola. Da settimane si stanno acquisendo documenti necessari a capire in caso di emergenza cosa e come fare. Per il momento nel fascicolo non confluiscono elementi atti a capire perchè il fronte del monte sia in questa condizione e nemmeno se vi siano delle eventuali cause non naturali. La procura ha acquisito gli studi fatti dalle varie università circa gli scenari possibili in caso di distacco del fronte. Acquisite quindi le relazioni dell'università di Bologna, di quella di Brescia e anche quella di un ricercatore di Firenze. Lo studio riguarda l'altezza dell'onda anomala che si verrebbe a creare e il conseguente piano di evacuazione per gli abitanti dei comuni interessati. Fondamentale è calcolare il tempo di preavviso, che deve garantire di fare spostare la gente a terra, ma anche le barche in acqua e chi sta sulle rive. Prefettura e Vigili del Fuoco stanno lavorando gomito a gomito con la procura. Sinergia fondamentale. Da valutare anche eventuali rischi se l'acqua dovesse raggiungere la Lucchini, azienda siderurgica che ha stabilimento produttivo a LOvere e sta a 4 metri sopra il livello del lago. E' lì che avviene tutto il processo produttivo. La temperatura di fusione dell'acciaio, soprai 1000 gradi potrebbe comportare il rischio di una violenta decomposizione dell'acqua in idrogeno e ossigeno con effetto esplosivo e conseguenze gravi sui lavoratori e sullo stabilimento. La tempistica di preavviso è fondamentale. Acquisiti documenti anche al cementificio di Tavernola. Per ora alla procura interessa capire se è stato predisposto un piano di evacuazione e quale. L'enorme frana, che inizialmente procedeva alla velocità di due centimetri al giorno, ora ha rallentato forse perchè frenata da una superficie meno scivolosa. Ma il rischio di distacco resta altissimo. In qualsiasi momento potrebbe collassare e in quel momento il piano deve essere pronto e attuato. Per ora quindi l'attività del cementificio nei decenni passati non è oggetto di attenzione particolare. Prima viene l'emergenza. Simona Befani
La procura ha aperto un fascicolo esplorativo sulla frana di Tavernola. Da settimane si stanno acquisendo documenti necessari a capire in caso di emergenza cosa e come fare. Per il momento nel fascicolo non confluiscono elementi atti a capire perchè il fronte del monte sia in questa condizione e nemmeno se vi siano delle eventuali cause non naturali. La procura ha acquisito gli studi fatti dalle varie università circa gli scenari possibili in caso di distacco del fronte. Acquisite quindi le relazioni dell'università di Bologna, di quella di Brescia e anche quella di un ricercatore di Firenze. Lo studio riguarda l'altezza dell'onda anomala che si verrebbe a creare e il conseguente piano di evacuazione per gli abitanti dei comuni interessati. Fondamentale è calcolare il tempo di preavviso, che deve garantire di fare spostare la gente a terra, ma anche le barche in acqua e chi sta sulle rive. Prefettura e Vigili del Fuoco stanno lavorando gomito a gomito con la procura. Sinergia fondamentale. Da valutare anche eventuali rischi se l'acqua dovesse raggiungere la Lucchini, azienda siderurgica che ha stabilimento produttivo a LOvere e sta a 4 metri sopra il livello del lago. E' lì che avviene tutto il processo produttivo. La temperatura di fusione dell'acciaio, soprai 1000 gradi potrebbe comportare il rischio di una violenta decomposizione dell'acqua in idrogeno e ossigeno con effetto esplosivo e conseguenze gravi sui lavoratori e sullo stabilimento. La tempistica di preavviso è fondamentale. Acquisiti documenti anche al cementificio di Tavernola. Per ora alla procura interessa capire se è stato predisposto un piano di evacuazione e quale. L'enorme frana, che inizialmente procedeva alla velocità di due centimetri al giorno, ora ha rallentato forse perchè frenata da una superficie meno scivolosa. Ma il rischio di distacco resta altissimo. In qualsiasi momento potrebbe collassare e in quel momento il piano deve essere pronto e attuato. Per ora quindi l'attività del cementificio nei decenni passati non è oggetto di attenzione particolare. Prima viene l'emergenza. Simona Befani