Un partito localizzato , che in terra bergamasca vede un'alta presenza di giovani under 35. 2500 tesserati, centoquindici circoli provinciali, quasi 300 amministratori locali, una quarantina di sindaci non tutti tesserati e molte liste civiche che gravitano intorno allo storico pilastro di centro destra. Un parlamentare Gregorio Fontana e un giovane assessore regionale Alessandro Sorte. E' la carta di identità di Forza Italia made in Bergamo; quello che parla dialetto bergamasco di papà Berlusconi mantiene la cultura politica liberale, ma i forzisti orobici - sostengono - di viaggiare più veloci rispetto alla politica romana che passa inevitabilmente da Arcore. Il congresso provinciale a gennaio ha visto eleggere a coordinatore Paolo Franco, tre anni per dare nuovo vigore al partito e per radicarlo al territorio. Ma la prima sfida sarà il rinnovo del consiglio provinciale ad ottobre. Quattro sindaci, tra i più giovani primi cittadini della bergamasca, sono di Forza Italia e si candideranno a sedere in ciò che resta dell'ente di via Tasso. Diego Bertocchi sindaco di Selvino, Pietro Orrù sindaco di Vilminore, Jonathan Lobati di Lenna, Simone Scaburri il più vecchio ( si fa per dire ha comunque meno di 35 anni) sindaco di Spinone al Lago. Forzisti bergamaschi ancora più slegati dalla Lega Nord. E le ultime amministrative pare abbiano dato il senso di questo divorzio. Perchè se a Treviglio il Carroccio ha vinto senza Forza Italia, a Caravaggio senza l'allenaza ha invece perso, a Ponte San Pietro il patto Lega-Forza Italia è stato vincente e a Urgnano senza la Lega è stato comunque un successo. Se poi si guarda alle battaglie in corso, netto il no al referendum e alle riforme renziane . Sui programmi la vera divisione tra i due vecchi alleati . Se si chiede a un leghista la priorità politica risponde la sicurezza, se lo si chiede ad un forzista, la ripresa economica.
Un partito localizzato , che in terra bergamasca vede un'alta presenza di giovani under 35. 2500 tesserati, centoquindici circoli provinciali, quasi 300 amministratori locali, una quarantina di sindaci non tutti tesserati e molte liste civiche che gravitano intorno allo storico pilastro di centro destra. Un parlamentare Gregorio Fontana e un giovane assessore regionale Alessandro Sorte. E' la carta di identità di Forza Italia made in Bergamo; quello che parla dialetto bergamasco di papà Berlusconi mantiene la cultura politica liberale, ma i forzisti orobici - sostengono - di viaggiare più veloci rispetto alla politica romana che passa inevitabilmente da Arcore. Il congresso provinciale a gennaio ha visto eleggere a coordinatore Paolo Franco, tre anni per dare nuovo vigore al partito e per radicarlo al territorio. Ma la prima sfida sarà il rinnovo del consiglio provinciale ad ottobre. Quattro sindaci, tra i più giovani primi cittadini della bergamasca, sono di Forza Italia e si candideranno a sedere in ciò che resta dell'ente di via Tasso. Diego Bertocchi sindaco di Selvino, Pietro Orrù sindaco di Vilminore, Jonathan Lobati di Lenna, Simone Scaburri il più vecchio ( si fa per dire ha comunque meno di 35 anni) sindaco di Spinone al Lago. Forzisti bergamaschi ancora più slegati dalla Lega Nord. E le ultime amministrative pare abbiano dato il senso di questo divorzio. Perchè se a Treviglio il Carroccio ha vinto senza Forza Italia, a Caravaggio senza l'allenaza ha invece perso, a Ponte San Pietro il patto Lega-Forza Italia è stato vincente e a Urgnano senza la Lega è stato comunque un successo. Se poi si guarda alle battaglie in corso, netto il no al referendum e alle riforme renziane . Sui programmi la vera divisione tra i due vecchi alleati . Se si chiede a un leghista la priorità politica risponde la sicurezza, se lo si chiede ad un forzista, la ripresa economica.