Una vera follia, incapacità di valutare le conseguenze o peggio ancora, intenzioni dolose. Scoperta sconcertante ad Entratico, dove lungo i sentieri dei boschi nella zona della Buca del Corno qualcuno ha piazzato, ben mimetizzate nel terreno, quattro tagliole seghettate di trenta centimetri l'una. Quei sentieri che domenica ospiteranno una gara di mountain bike e che, se i volontariimpiegati nella pulizia non avessero trovato, sarebbero diventati teatro di qualche episodio grave. Sentieri peraltro battuti anche apiedi, quindi difficile immaginare la rattio che ha spinto qualcuno a un gesto tanto stupido quanto pericoloso. Eppure è così e purtroppo non è nemmeno la prima volta che qualcuno, in nome di improbabili baluardi difensori della natura, si trasformano in spregiudicati sceriffi fai da te. Ricordate il caso a dossena di cavi d'acciaio posti a trappola lungo i sentieri battuti da enduristi. Quello nelle immagini fu il caso di Consonni, che postò su facebook il ritrovamento dei cavi d'acciatio cui fece seguire una denuncia. Oppure il caso di Rogno, a febbraio, quando un ragazzino di 16 anni rischiò la decapitazione per una trappola non casuale. Ripetuti esempi di chi, per preservare la propria quiete e la natura incontaminata , mette a rischio la vita altrui con azioni spregiudicate e mezzi illegali.
Una vera follia, incapacità di valutare le conseguenze o peggio ancora, intenzioni dolose. Scoperta sconcertante ad Entratico, dove lungo i sentieri dei boschi nella zona della Buca del Corno qualcuno ha piazzato, ben mimetizzate nel terreno, quattro tagliole seghettate di trenta centimetri l'una. Quei sentieri che domenica ospiteranno una gara di mountain bike e che, se i volontariimpiegati nella pulizia non avessero trovato, sarebbero diventati teatro di qualche episodio grave. Sentieri peraltro battuti anche apiedi, quindi difficile immaginare la rattio che ha spinto qualcuno a un gesto tanto stupido quanto pericoloso. Eppure è così e purtroppo non è nemmeno la prima volta che qualcuno, in nome di improbabili baluardi difensori della natura, si trasformano in spregiudicati sceriffi fai da te. Ricordate il caso a dossena di cavi d'acciaio posti a trappola lungo i sentieri battuti da enduristi. Quello nelle immagini fu il caso di Consonni, che postò su facebook il ritrovamento dei cavi d'acciatio cui fece seguire una denuncia. Oppure il caso di Rogno, a febbraio, quando un ragazzino di 16 anni rischiò la decapitazione per una trappola non casuale. Ripetuti esempi di chi, per preservare la propria quiete e la natura incontaminata , mette a rischio la vita altrui con azioni spregiudicate e mezzi illegali.