Ripartire sì, ma quando, e, soprattutto, come? In attesa di un calendario - governativo e regionale - che precisi le tappe della Fase2, il tessuto produttivo bergamasco si presenta a macchia di leopardo, tanto per ciò che concerne le misure di sicurezza da garantire ai propri lavoratori, quanto per il fatto che molte aziende - circa il 40% nell'ultima settimana - hanno già ripreso la propria attività. Il quadro emerge da una ricerca della Cisl di Bergamo. Quasi la metà delle aziende meccaniche non si è praticamente mai fermata. Il comparto chimico lavora a pieno regime, mentre molte imprese edili si stanno autocertificando per ottenere il via libera. Il 30% delle aziende metalmeccanice ha sottoscritto con la Fim Cisl un accordo per l'adozione di un protocollo che prevede che il ritorno al lavoro avvenga a determinate condizioni. Nel settore delle costruzioni, le imprese più strutturate hanno già predisposto per i propri lavoratori la dotazione di dispositivi di protezione individuali: il problema è rappresentato dalle aziende piccole, per le quali il reperimento dei dpi non è così facile. Molte ditte hanno fatto pervenire alla Prefettura un'autocertificazione. Il sindacato di via Carnovali auspica un rafforzamento della vigilanza e del controllo. Gruppi più grandi, che hanno virato su smart working e sospensioni di produzione, stanno attendendo indicazioni dal Ministero. Un discorso a parte merita il comparto tessile, che si è fortemente riconvertito su produzioni necessarie in questo periodo. Critica la situazione del comparto della grafica e dello spettacolo. Sono poche le imprese già pronte.
Ripartire sì, ma quando, e, soprattutto, come? In attesa di un calendario - governativo e regionale - che precisi le tappe della Fase2, il tessuto produttivo bergamasco si presenta a macchia di leopardo, tanto per ciò che concerne le misure di sicurezza da garantire ai propri lavoratori, quanto per il fatto che molte aziende - circa il 40% nell'ultima settimana - hanno già ripreso la propria attività. Il quadro emerge da una ricerca della Cisl di Bergamo. Quasi la metà delle aziende meccaniche non si è praticamente mai fermata. Il comparto chimico lavora a pieno regime, mentre molte imprese edili si stanno autocertificando per ottenere il via libera. Il 30% delle aziende metalmeccanice ha sottoscritto con la Fim Cisl un accordo per l'adozione di un protocollo che prevede che il ritorno al lavoro avvenga a determinate condizioni. Nel settore delle costruzioni, le imprese più strutturate hanno già predisposto per i propri lavoratori la dotazione di dispositivi di protezione individuali: il problema è rappresentato dalle aziende piccole, per le quali il reperimento dei dpi non è così facile. Molte ditte hanno fatto pervenire alla Prefettura un'autocertificazione. Il sindacato di via Carnovali auspica un rafforzamento della vigilanza e del controllo. Gruppi più grandi, che hanno virato su smart working e sospensioni di produzione, stanno attendendo indicazioni dal Ministero. Un discorso a parte merita il comparto tessile, che si è fortemente riconvertito su produzioni necessarie in questo periodo. Critica la situazione del comparto della grafica e dello spettacolo. Sono poche le imprese già pronte.