Il futuro dei 127mila metri cubi del mai nato centro servizi del Ministero delle Finanze è ad una fase criuciale, non scontata ma certamente ben avviata.Almeno nelle intenzioni. Quelle della Vitali, che a dicembre 2020 ha dichiarato di voler acquistare l'area con l'intervento di Cassa depositi e Prestiti, acquisto vincolato alla possibilità di realizzare alcuni interventi. Animato da buone intenzioni anche il Comune di bergamo, su cui insiste l'area in oggetto che però è accessibile solo utilizzando le strade dei comuni di Orio e Azzano che naturalmente non potranno e non dovranno essere esclusi dalla pianificazione della nuova area su cui ricadrebbe il traffico. Un triangolo spinoso che per trovare la quadra deve mettere tutti un pò d'accordo. Ed è la fase su cui si stagiocando la partita prima che anche l'opzione Vitali svanisca nel nulla.L'acquisto della Vitali, che demolirebbe subito la struttura, è vincolato alla realizzazione del polo distributivo della DbShenker, una sorta di interporto leggero che andrebbe a movimentare sulle strade della Cremasca già congestionata circa 50 mezzi in più al giorno. Ma ancora più ingolfante l'idea del Comune di Bergamo, che nella parte nord dell'area sta progettando di fare l'area servizi con tutta A2a e Aprica e con anche una piazzola ecologica con tutti i mezzi. Troppi mezzi che si aggiungono a una via già satura. Si stima almeno 200 al giorno. Ecco che la partita dovrà coinvolgere quindi anche Azzano San Paolo e Orio, per garantire loro accessi alternativi e ristudiare tutta la viabilità. I tempi sono più che maturi per trovare una soluzione congeniale a tutti. Attendere ancora vuol dire rischiare che l'unico acquirente scappi a gambe levate, considerato anche che Cassa depositi e Prestiti avrebbe dovuto avere una risposta già ad ottobre. Si scherza col fuoco insomma.Il limbo di degrado e vergogna dura da 26 anni, il cantiere su 55mila metri quadrati è abbandonato dal 1994. 5 piani, 8 ascensori, 100 miliardi già buttati nel fango.
Il futuro dei 127mila metri cubi del mai nato centro servizi del Ministero delle Finanze è ad una fase criuciale, non scontata ma certamente ben avviata.Almeno nelle intenzioni. Quelle della Vitali, che a dicembre 2020 ha dichiarato di voler acquistare l'area con l'intervento di Cassa depositi e Prestiti, acquisto vincolato alla possibilità di realizzare alcuni interventi. Animato da buone intenzioni anche il Comune di bergamo, su cui insiste l'area in oggetto che però è accessibile solo utilizzando le strade dei comuni di Orio e Azzano che naturalmente non potranno e non dovranno essere esclusi dalla pianificazione della nuova area su cui ricadrebbe il traffico. Un triangolo spinoso che per trovare la quadra deve mettere tutti un pò d'accordo. Ed è la fase su cui si stagiocando la partita prima che anche l'opzione Vitali svanisca nel nulla.L'acquisto della Vitali, che demolirebbe subito la struttura, è vincolato alla realizzazione del polo distributivo della DbShenker, una sorta di interporto leggero che andrebbe a movimentare sulle strade della Cremasca già congestionata circa 50 mezzi in più al giorno. Ma ancora più ingolfante l'idea del Comune di Bergamo, che nella parte nord dell'area sta progettando di fare l'area servizi con tutta A2a e Aprica e con anche una piazzola ecologica con tutti i mezzi. Troppi mezzi che si aggiungono a una via già satura. Si stima almeno 200 al giorno. Ecco che la partita dovrà coinvolgere quindi anche Azzano San Paolo e Orio, per garantire loro accessi alternativi e ristudiare tutta la viabilità. I tempi sono più che maturi per trovare una soluzione congeniale a tutti. Attendere ancora vuol dire rischiare che l'unico acquirente scappi a gambe levate, considerato anche che Cassa depositi e Prestiti avrebbe dovuto avere una risposta già ad ottobre. Si scherza col fuoco insomma.Il limbo di degrado e vergogna dura da 26 anni, il cantiere su 55mila metri quadrati è abbandonato dal 1994. 5 piani, 8 ascensori, 100 miliardi già buttati nel fango.