Un anno fa, si era presentato dal titolare di una ditta di trasporti, residente a Foresto Sparso, e gli aveva fatto una proposta: fammi lavorare con te. Al rifiuto è scattata la vendetta del giovane calabrese. Ora, Antonio Macrì, 27 anni, originario di Polistena, ma da anni residente ad Albano San'Alessandro, è stato arrestato dai carabinieri per estorsione aggravata e detenzione d'armi. L'uomo, titolare a sua volta di una piccola ditta di trasporti di Bolgare, dopo il rifiuto, avrebbe esploso quattro colpi di fucile verso le finestre dell'abitazione dell'imprenditore che in quel momento era in casa con moglie e figli. L'operazione denominata "Piombo sparso": nel settembre dello scorso anno il 27enne gestiva una piccola impresa di autostrasporti e aveva contattato l'imprenditore di Foresto Sparso. Un contatto che è diventato sempre più «pressante» con la proposta del 27enne di stilare per lui fatture false. Di fronte al rifiuto dell'imprenditore, lo scorso dicembre, il giovane avrebbe colpito con quattro colpi di arma da fuoco la villetta dell'imprenditore bergamasco: quattro colpi sparati da un fucile calibro 12, come quello ritrovato e sequestrato nel capannone della ditta del 27enne. A gennaio invece arrivò addirittura anche una minaccia di morte. Macrì è stato arrestato con l'accusa di estorsione aggravata, possesso ingiustificato di armi alterate e clandestine. Oltre al fucile, nascoste sotto alcuni bancali, i militari hanno trovato anche una pistola e una baionetta. Il 27enne, con diversi parenti detenuti per il 416 bis in Calabria (associazione di stampo mafioso), è stato trasferito nel carcere di Bergamo. Simona Befani
Un anno fa, si era presentato dal titolare di una ditta di trasporti, residente a Foresto Sparso, e gli aveva fatto una proposta: fammi lavorare con te. Al rifiuto è scattata la vendetta del giovane calabrese. Ora, Antonio Macrì, 27 anni, originario di Polistena, ma da anni residente ad Albano San'Alessandro, è stato arrestato dai carabinieri per estorsione aggravata e detenzione d'armi. L'uomo, titolare a sua volta di una piccola ditta di trasporti di Bolgare, dopo il rifiuto, avrebbe esploso quattro colpi di fucile verso le finestre dell'abitazione dell'imprenditore che in quel momento era in casa con moglie e figli. L'operazione denominata "Piombo sparso": nel settembre dello scorso anno il 27enne gestiva una piccola impresa di autostrasporti e aveva contattato l'imprenditore di Foresto Sparso. Un contatto che è diventato sempre più «pressante» con la proposta del 27enne di stilare per lui fatture false. Di fronte al rifiuto dell'imprenditore, lo scorso dicembre, il giovane avrebbe colpito con quattro colpi di arma da fuoco la villetta dell'imprenditore bergamasco: quattro colpi sparati da un fucile calibro 12, come quello ritrovato e sequestrato nel capannone della ditta del 27enne. A gennaio invece arrivò addirittura anche una minaccia di morte. Macrì è stato arrestato con l'accusa di estorsione aggravata, possesso ingiustificato di armi alterate e clandestine. Oltre al fucile, nascoste sotto alcuni bancali, i militari hanno trovato anche una pistola e una baionetta. Il 27enne, con diversi parenti detenuti per il 416 bis in Calabria (associazione di stampo mafioso), è stato trasferito nel carcere di Bergamo. Simona Befani