C'è anche un bergamasco tra gli arrestati nell'ambito dell'operazione della Polizia stradale di Treviso che, anche grazie alla collaborazione dei colleghi di Bergamo e di altre città di Veneto e Lombardia, ha smantellato un'organizzazione che si occupava di facilitare l'ottenimento di patenti a cittadini per lo più stranieri, suggerendo le risposte. Quattro le persone finite in carcere: tra loro anche Innocente Perico, 68enne residente a Carvico. Per altre sei persone sono state invece disposte misure che vanno dall'obbligo di firma agli arresti domiciliari. Nel 2015 la Stradale aveva scoperto che numerosi cittadini stranieri si presentavano alla Motorizzazione Civile, tanto della città veneta, quanto di Bergamo, per l'esame di teoria nascondendo microtelecamere e auricolari, attraverso i quali ottenenvano le risposte corrette ai quiz. Tra le persone denunciate una cittadina rumena, che ha fornito informazioni utili all'avvio di una articolata indagine che ha portato agli arresti.Per ogni candidato, l'organizzazione avrebbe incassato tra i 2 e i 3mila euro, arrivando a un giro d'affari che dal 2013 a oggi sfiorerebbe i 2milioni di euro.
C'è anche un bergamasco tra gli arrestati nell'ambito dell'operazione della Polizia stradale di Treviso che, anche grazie alla collaborazione dei colleghi di Bergamo e di altre città di Veneto e Lombardia, ha smantellato un'organizzazione che si occupava di facilitare l'ottenimento di patenti a cittadini per lo più stranieri, suggerendo le risposte. Quattro le persone finite in carcere: tra loro anche Innocente Perico, 68enne residente a Carvico. Per altre sei persone sono state invece disposte misure che vanno dall'obbligo di firma agli arresti domiciliari. Nel 2015 la Stradale aveva scoperto che numerosi cittadini stranieri si presentavano alla Motorizzazione Civile, tanto della città veneta, quanto di Bergamo, per l'esame di teoria nascondendo microtelecamere e auricolari, attraverso i quali ottenenvano le risposte corrette ai quiz. Tra le persone denunciate una cittadina rumena, che ha fornito informazioni utili all'avvio di una articolata indagine che ha portato agli arresti.Per ogni candidato, l'organizzazione avrebbe incassato tra i 2 e i 3mila euro, arrivando a un giro d'affari che dal 2013 a oggi sfiorerebbe i 2milioni di euro.