Fine pena mai, ergastolo per Mirto Milani e per Paola e Silvia Zani.
3 ore di camera ore di camera di Consiglio e poi i Giudici della Corte d'Assise di Brescia sono usciti per leggere la sentenza di condanna all'ergastolo per il trio criminale che l'8 maggio 2021 uccise Laura Ziliani.
Omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, per avere commesso il fatto in danno dell'ascendente, lesioni volontarie aggravate e tentato omicidio e poi soppressione e occultamento di cadavere.
A settembre la Procura aveva chiesto l'ergastolo per tutti e tre gli imputati, reo confessi.
Nell'ultima udienza, lo scorso 28 novembre, le difese si erano presentate divise. Quella del bergamasco Mirto MIlani ha sostenuto la tesi che il ragazzo fosse un cagnolino manipolato dalle due e che fosse l'unico che aveva provato a tirarsi indietro dal disegno omicicidiario.
Secondo il difensore di Paola Zani invece «Mirto cavalcava le problematiche tra figlie e mamma e fu lui e non Paola a sviluppare l'idea di eliminare il nemico» ovvero Laura Ziliani.
Laura Ziliani era stata stordita con benzodiazepine, poi soffocata il giorno della festa della mamma, l'8 maggio 2021 e infine sepolta vicino al fiume del paese dell'alta Valle Camonica, dove è stata ritrovata solo 3 mesi più tardi.
Servizio di Simona Befani
Fine pena mai, ergastolo per Mirto Milani e per Paola e Silvia Zani.
3 ore di camera ore di camera di Consiglio e poi i Giudici della Corte d'Assise di Brescia sono usciti per leggere la sentenza di condanna all'ergastolo per il trio criminale che l'8 maggio 2021 uccise Laura Ziliani.
Omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, per avere commesso il fatto in danno dell'ascendente, lesioni volontarie aggravate e tentato omicidio e poi soppressione e occultamento di cadavere.
A settembre la Procura aveva chiesto l'ergastolo per tutti e tre gli imputati, reo confessi.
Nell'ultima udienza, lo scorso 28 novembre, le difese si erano presentate divise. Quella del bergamasco Mirto MIlani ha sostenuto la tesi che il ragazzo fosse un cagnolino manipolato dalle due e che fosse l'unico che aveva provato a tirarsi indietro dal disegno omicicidiario.
Secondo il difensore di Paola Zani invece «Mirto cavalcava le problematiche tra figlie e mamma e fu lui e non Paola a sviluppare l'idea di eliminare il nemico» ovvero Laura Ziliani.
Laura Ziliani era stata stordita con benzodiazepine, poi soffocata il giorno della festa della mamma, l'8 maggio 2021 e infine sepolta vicino al fiume del paese dell'alta Valle Camonica, dove è stata ritrovata solo 3 mesi più tardi.
Servizio di Simona Befani