Vitangelo Moscarda, il protagonista di «Uno, nessuno, centomila» di Pirandello non si riconosce più, non capisce chi è veramente, è insofferente della rappresentazione che gli altri fanno di lui, la stessa che aveva accettato sino ad allora ma che oggi gli va stretta e si stupisce delle maschere che ciascuno si crea anche senza esserne cosciente.
Il suo dramma esistenziale è interpretato magistralmente da Enrico Lo Verso in un monologo di poco più di un’ora che cattura dall’inizio alla fine. Una rappresentazione, quella messa in scena da Alessandra Pizzi, che piace al pubblico e riesce a trasmettere l’angoscia del protagonista mantenendo la leggerezza e l’ironia del testo originale. Roberto L.Vitali
Vitangelo Moscarda, il protagonista di «Uno, nessuno, centomila» di Pirandello non si riconosce più, non capisce chi è veramente, è insofferente della rappresentazione che gli altri fanno di lui, la stessa che aveva accettato sino ad allora ma che oggi gli va stretta e si stupisce delle maschere che ciascuno si crea anche senza esserne cosciente.
Il suo dramma esistenziale è interpretato magistralmente da Enrico Lo Verso in un monologo di poco più di un’ora che cattura dall’inizio alla fine. Una rappresentazione, quella messa in scena da Alessandra Pizzi, che piace al pubblico e riesce a trasmettere l’angoscia del protagonista mantenendo la leggerezza e l’ironia del testo originale. Roberto L.Vitali