Non si arresta l'emergenza sfratti in provincia di Bergamo: nel 2017 ne sono stati eseguiti 605, con un aumento di oltre il 12% rispetto all'anno precedente. Di questi, un numero crescente ha come causa la morosità. La crisi degli ultimi anni ha infatti reso sempre più difficile, anche per persone con un reddito fisso, sostenere non solo il canone d'affitto, ma anche spese impreviste, o che è necessario affrontare per adeguarsi a nuove normative. Due esempi su tutti: l'installazione delle valvole termostatiche e i lavori per la rimozione dell'eternit dai tetti. Nei quattro centri ad alta tensione abitativa della Bergamasca, il capoluogo insieme a Seriate, Dalmine e Torre Boldone, negli ultimi due anni solo 21 delle locazioni cessate per morosità ha trovato la possibilità di una ricontrattazione, mentre, a fronte di 5mila nomi presenti nella graduatoria provinciale per gli alloggi popolari, si riesca a soddisfare solo la richiesta di 200 persone o famiglie. Se n'è discusso nel congresso provinciale del Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl, che per porre un argine a una situazione che assume i contorni di un'emergenza sociale, ha lanciato una proposta: individuare dei livelli essenziali che, in mancanza di disponibilità da parte dei condòmini, possano essere garantiti dalle istituzioni.
Non si arresta l'emergenza sfratti in provincia di Bergamo: nel 2017 ne sono stati eseguiti 605, con un aumento di oltre il 12% rispetto all'anno precedente. Di questi, un numero crescente ha come causa la morosità. La crisi degli ultimi anni ha infatti reso sempre più difficile, anche per persone con un reddito fisso, sostenere non solo il canone d'affitto, ma anche spese impreviste, o che è necessario affrontare per adeguarsi a nuove normative. Due esempi su tutti: l'installazione delle valvole termostatiche e i lavori per la rimozione dell'eternit dai tetti. Nei quattro centri ad alta tensione abitativa della Bergamasca, il capoluogo insieme a Seriate, Dalmine e Torre Boldone, negli ultimi due anni solo 21 delle locazioni cessate per morosità ha trovato la possibilità di una ricontrattazione, mentre, a fronte di 5mila nomi presenti nella graduatoria provinciale per gli alloggi popolari, si riesca a soddisfare solo la richiesta di 200 persone o famiglie. Se n'è discusso nel congresso provinciale del Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl, che per porre un argine a una situazione che assume i contorni di un'emergenza sociale, ha lanciato una proposta: individuare dei livelli essenziali che, in mancanza di disponibilità da parte dei condòmini, possano essere garantiti dalle istituzioni.