La manifattura bergamasca rallenta. Per il secondo trimestre consecutivo, la produzione nella nostra provincia ha il segno meno, registrando un calo del 2,4% rispetto allo scorso anno nelle industrie con almeno dieci dipendenti, e dell'1,1% nelle imprese artigianali nelle quali sono impiegati almeno 3 lavoratori. Non solo: a differenza del passato, l'industria bergamasca va peggio della media regionale, anch'essa in discesa. Anche per il mondo produttivo orobico, insomma, gli anni della ripresa - in particolare il '16 e il '17 - sono un ricordo. Si avvertono purtroppo le prime, seppur deboli, conseguenze sul fronte occupazionale: nell'ultimo trimestre (da aprile a giugno), si è perso lo 0,1% degli addetti delle imprese industriali. Nemmeno Bergamo è quindi immune dal rallentamento che sta da qualche mese investendo l'Eurozona, persino nelle regioni considerate il motore economico: oltre alla Lombardia, il Baden- Württemberg, nel Sud-Ovest della Germania, la Catalogna e il Rhône-Alpes, in Francia. Se vogliamo trovare il mezzo bicchiere pieno, dobbiamo volgere lo sguardo al commercio al dettaglio che, dopo tre segni negativi, torna al "più". Attenzione, però: potrebbe trattarsi dell'effetto dei consumi pasquali.
La manifattura bergamasca rallenta. Per il secondo trimestre consecutivo, la produzione nella nostra provincia ha il segno meno, registrando un calo del 2,4% rispetto allo scorso anno nelle industrie con almeno dieci dipendenti, e dell'1,1% nelle imprese artigianali nelle quali sono impiegati almeno 3 lavoratori. Non solo: a differenza del passato, l'industria bergamasca va peggio della media regionale, anch'essa in discesa. Anche per il mondo produttivo orobico, insomma, gli anni della ripresa - in particolare il '16 e il '17 - sono un ricordo. Si avvertono purtroppo le prime, seppur deboli, conseguenze sul fronte occupazionale: nell'ultimo trimestre (da aprile a giugno), si è perso lo 0,1% degli addetti delle imprese industriali. Nemmeno Bergamo è quindi immune dal rallentamento che sta da qualche mese investendo l'Eurozona, persino nelle regioni considerate il motore economico: oltre alla Lombardia, il Baden- Württemberg, nel Sud-Ovest della Germania, la Catalogna e il Rhône-Alpes, in Francia. Se vogliamo trovare il mezzo bicchiere pieno, dobbiamo volgere lo sguardo al commercio al dettaglio che, dopo tre segni negativi, torna al "più". Attenzione, però: potrebbe trattarsi dell'effetto dei consumi pasquali.